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“Punire chi bestemmia? Ecco perché l'ho fatto”

Se fino a pochi giorni fa trovare Saonara sulla cartina geografica d’Italia risultava difficile ai più, oggi il Comune in provincia di Padova (poco più di 10mila abitanti) è finito persino sulle pagine del quotidiano britannico Telegraph. Il sussulto di notorietà è la conseguenza del nuovo regolamento di polizia urbana deliberato dalla giunta. O meglio, da una delle novità contenute nel regolamento. Quale? Eccola: d’ora in poi, bestemmiare in un luogo pubblico situato entro i confini del Comune potrà costare una cifra tutt’altro che insignificante. Se l’offesa, nei confronti di qualunque tipo di divinità, verrà sentita pronunciare da un agente della polizia locale, verrà sanzionata con 400 euro di multa. Se a pronunciare la bestemmia sarà un minorenne, la sanzione dovrà essere pagata dai genitori.

“Nulla di religioso o moralistico”

Intervistato da In Terris, il sindaco Walter Stefan spiega che la norma “non ha carattere né religioso né moralistico”, ma “vuole solo indicare un principio di buona educazione e di civiltà”, che troppo spesso in Veneto – aggiunge – viene calpestato giacché la bestemmia assume i connotati di “un intercalare abbastanza frequente”. Egli sottolinea che la norma è la conseguenza di “una serie di lamentele da parte dei cittadini, soprattutto di coloro che abitano in prossimità dei parchi, e di qualche mamma che porta i bambini a fare colazione al bar ed è costretta a sentire qualche signore che si abbandona a tutta una sequela di bestemmie”. Oltre a questa norma divenuta già famosa, il nuovo regolamento di polizia locale prevede una serie di provvedimenti tra cui il divieto di tagliare l’erba o di usare il trapano in certi orari e l’obbligo per i padroni dei cani di raccogliere le deiezioni canine nei parchi. Ma il sindaco Stefan si aspettava quest’eco mediatica? “No, non avevo minimamente preso in considerazione un’ipotesi di questo tipo. Evidentemente – aggiunge – complice il periodo estivo e il conseguente minor numero di notizie, molti giornalisti hanno dato spazio a questa vicenda. Ma mi fa piacere che gran parte dei media, compreso il Telegraph di Londra, abbiano colto il senso della normativa”.

Critiche e attestati di stima

C’è, tuttavia, chi già parla di effetto boomerang del provvedimento contro le parole blasfeme. Sul web qualcuno si è dato appuntamento a Saonara il 21 settembre prossimo, per partecipare a una sorta di “bestemmia day”. Stefan afferma che “il nostro obiettivo è quello di dare un messaggio chiaro: è ora di dire basta a certe cafonaggini, che non sono un esempio di civiltà degne della bellezza dell’Italia”. E poi – ci tiene a sottolineare il sindaco del Comune veneto – a fronte di qualche reazione critica e pittoresca, non mancano gli attestati di gratitudine. “Ho ricevute riscontri molto positivi da parte dei miei concittadini – dice -, ma anche mail di approvazione da parte di persone italiane che esprimono la speranza che altri miei colleghi seguano il mio esempio”. È arrivata anche una mail da un cittadino norvegese, che ha palesemente frainteso la norma scambiandola per una limitazione alla libertà religiosa. “Del resto – spiega Stefan – all’estero la bestemmia non sanno neanche cos’è, solo in Italia è diffusa questa cattiva abitudine”. Che fino al 1999 era un reato penale. E che ora a Saonara si vuole tentare di debellare a suon di multe.

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