“Siamo disponibili ad accogliere la neonata con sindrome di down abbandonata a Napoli. In una delle nostre case famiglia potrà ricevere l’affetto di un papà, di una mamma e di tanti fratelli”. Così Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, ha commentato l'episodio avvenuto nel Policlinico Federico II della città partenopea.
Il fatto
Ieri, intorno all'ora di pranzo, una bimba con sospetta sindrome di dowb è stata lasciata nella culla termica “ninna ho” del nosocomio. Appena scattato l'allarme della Terapia Intensiva Neonatale della struttura ospedaliera, il medico di guardia ha soccorso immediatamente la piccola, attivando il trasporto della piccola nel reparto di Neonatologia del Policlinico Federico II per tutti gli accertamenti del caso. La bimba, che ha circa quattro mesi, è in buone condizioni.
L'appello di Ramonda
“Proprio ieri abbiamo celebrato la Giornata internazionale delle persone con disabilità – continua Ramonda -. Eppure oggi molti di questi bimbi rischiano di non vedere neanche la luce, come già sta avvenendo in alcuni Paesi del nord Europa. Faccio un appello a tutte le coppie che vengono a sapere di avere un figlio disabile: ‘Non abortite i vostri figli. Se non riuscite a tenerli con voi, allora ricorrete al parto in anonimato ed altre famiglie si prenderanno cura di loro'”.
Ramonda spiega che “nelle nostre case famiglia accogliamo tanti bimbi disabili. Dalla nostra esperienza quotidiana al loro fianco, possiamo dire che la sofferenza non è data dall’handicap o dalla malattia, ma dalla solitudine che si crea a causa di queste condizioni”.
Il precedente
Si tratta del secondo caso a Napoli di neonato lasciato in questo tipo di culle termiche. Il primo episodio nell'agosto scorso: il piccolo Alessandro è stato tempestivamente curato dall'equipe medica del nosocomio. “Ninna ho” (www.ninnaho.org) della Fondazione Francesca Rava N.P.H. Italia Onlus e del Network Kpmg in Italia, è il primo Progetto Nazionale nato nel 2008 contro l'abbandono neonatale, che ha ricevuto il Patrocinio del Ministero della Salute e della Società Italiana di Neonatologia (Sin).