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venerdรฌ 10 Gennaio 2025

Progetto Arca: al fianco dei richiedenti asilo politico

La dottoressa Costantina Regazzo di Fondazione Progetto Arca Onlus, intervistata da Interris.it spiega i passaggi che portano alla richiesta di asilo politico in Italia

I richiedenti asilo politico nutrono la speranza di poter iniziare a vivere in mondo meno difficile rispetto a quello da cui sono scappati. Nonostante ciรฒ, la maggior parte di loro porta sempre nel cuore la terra natale dove hanno lasciato molti degli affetti piรน cari. Alcuni di loro fuggono da guerre senza fine e da carestie, altri invece, sono vittime di persecuzioni disumane. Per chi richiede asilo in Italia, il nostro bel Paese rappresenta il porto sicuro, un luogo dove poter iniziare un nuovo capitolo della propria vita. Per farlo perรฒ, รจ indispensabile avviare un processo di integrazione con la comunitร  locale. 

Fondazione Progetto Arca Onlus

Dal 2011, anno dellโ€™emergenza umanitaria in Nord Africa, la Fondazione Progetto Arca Onlus accoglie chi fugge da situazioni difficili come la guerra e la povertร . Nei cinque centri di accoglienza straordinaria (CAS) di Milano viene garantita lโ€™assistenza sanitaria, il sostegno socio-psicologico, i servizi di orientamento legale e il supporto burocratico e amministrativo. Inoltre, sono promosse attivitร  per la piena integrazione dellโ€™ospite nella comunitร , a partire dallโ€™insegnamento della lingua italiana fino a percorsi di formazione professionale. Ad oggi sono ospitate piรน di 600 persone e il team multidisciplinare del Progetto Arca si aggira attorno alle 200 unitร  a cui vanno aggiunti i circa 500 volontari.

Lโ€™intervista

Interris.it ha intervistato Costantina Regazzo, direttrice dei servizi della Fondazione Progetto Arca Onlus, impegnata a seguire i richiedenti asilo dal momento iniziale del loro arrivo in Italia, fino a quando iniziano e avviano il loro viaggio verso una piena integrazione con il tessuto sociale locale. 

Dottoressa Regazzo, cosa accade quando queste persone giungono nel nostro Paese?

โ€œInnanzitutto fanno un passaggio presso gli hub dislocati sul territorio e successivamente vengono assegnati ai centri di accoglienza straordinaria. Nel corso di questo periodo la prefettura chiede agli enti erogatori del servizio che vengano affrontati alcuni temi fondamentali per la valutazione della richiesta di asilo della persona. Cโ€™รจ dunque una fase che รจ legata alla sorveglianza sanitaria, alla presa in carico giuridica, allโ€™insegnamento della lingua italiana e al supporto psicologico. Si tratta di una risposta ai bisogni di base della persona che successivamente fa accesso alla commissione, fase nella quale viene riconosciuto o meno il diritto a stare nel nostro Paeseโ€. 

Che cosa prevede lโ€™asilo politico?

โ€œInnanzitutto la permanenza in Italia e la possibilitร  di continuare a vivere nel centro accoglienza straordinaria. Il passo successivo รจ il percorso di integrazione completa e qualificata con il sistema accoglienza integrazione alla persona ( SAI). Si tratta di un passaggio molto importante in quanto รจ indispensabile che una persona che arriva da un realtร  anche culturale molto diversa abbia lโ€™opportunitร  di inserirsi totalmente nella comunitร  di riferimento e per farlo ha bisogno di alcune specifiche autonomie, in primis lโ€™indipendenza economica che puรฒ essere raggiunta solamente trovando un lavoroโ€. 

Che bisogni hanno queste persone?

โ€œInnanzitutto di sentire che nel luogo in cui sono stati accolti sono protetti e che cโ€™รจ qualcuno che si farร  carico delle loro necessitร . Hanno bisogno di un luogo dove vivere, di avere del cibo e di imparare la lingua. A seconda poi del luogo di partenza e della motivazione di questo arrivo, ognuno di loro porta con sรฉ delle richieste ben precise. Nel caso per esempio di un afghano o di un ucraino che sta scappando da una guerra la prima esigenza รจ quella di avere la sicurezza che nessuno potrร  mettere a repentaglio la loro vitaโ€.

Che speranze portano con sรฉ?

โ€œOgnuno di loro ha una storia, fatta di tante catene che hanno reso la loro esistenza difficile e, in alcuni casi anche in serio pericolo. Il denominatore comune di tutti รจ il forte desiderio di ricostruirsi una nuova vita, dove la loro dignitร  non sia calpestata e in cui siano riconosciuti i diritti umani. Il loro รจ un percorso di sofferenza, di distacco, di rinunce, e noi che viviamo in una realtร  lontana anni luce abbiamo lโ€™obbligo di comprenderli e di aiutarli a superare i traumi della loro vitaโ€.

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