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Popolazione senza cure mediche

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Le pesanti violenze, unite al blocco delle importazioni e ai bombardamenti degli ospedali, stanno rendendo la situazione per la popolazione dello Yemen sempre più grave. Lo denuncia l’organizzazione medico umanitaria Medici senza frontiere (Msf).

Pesanti combattimenti nelle strade e nuovi bombardamenti aerei stanno paralizzando la città di Sana'a, la popolazione locale è costretta a rimanere in casa e i feriti sono impossibilitati a ricevere le cure mediche. Secondo fonti locali, alcune ambulanze sono finite in mezzo agli scontri, che hanno provocato oltre cento vittime. Gli scontri si stanno estendendo anche in altre zone del Paese. Nelle prime ore del mattino del 4 dicembre, un attacco aereo ha colpito l’ospedale di Al Gamhouri, sostenuto da Msf, nella città di Hajjah provocando gravi danni.

L'organizzazione umanitaria sta comunque assicurando forniture mediche gratuite agli ospedali della capitale, ma la situazione si aggrava. “I servizi sanitari sono stati ripetutamente attaccati. Ancora una volta le parti in conflitto non stanno risparmiando dai combattimenti le strutture mediche, mettendo così a repentaglio la vita dei pazienti e del personale medico”, dichiara Steve Purbrick, coordinatore dei progetti di Msf ad Hajjah.

Intanto il Paese – ricorda Msf – è ancora alle prese con un paralizzante blocco delle importazioni commerciali e umanitarie – anche di cibo e medicine – imposto dalla Coalizione guidata dall’Arabia Saudita un mese fa. Dall’inizio dei combattimenti e dell’imposizione del blocco, il prezzo del carburante è aumentato di oltre il 200% e in generale tutti i prezzi dei beni primari, come acqua e cibo, sono aumentati drammaticamente.

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