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Pillole abortive: cresce l'uso tra le giovani

In Italia diminuiscono gli aborti chirurgici. La Relazione annuale sull'applicazione della legge 194/78 spiega che per la prima volta, nel 2016, sono stati meno di 60mila. Il dato ĆØĀ piĆ¹ che dimezzatoĀ rispetto ai 234.801 del 1982, anno in cui si ĆØ registrato il maggior numero di aborti.

I numeri

Questo calo, tuttavia, potrebbe essere spiegato con l'incremento degli aborti farmacologici. La stessa Relazione, d'altronde, rileva cheĀ le vendite di Ulipristal acetato (EllaOne), la cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo, hanno raggiunto quota 189.589: 145.101 erano le confezioni distribuite nel 2015, 16.797 nel 2014, 11.915 nel 2013 e 7.796 nel 2012. “Lā€™andamento di questi ultimi anni, come giĆ  presentato lo scorso anno ā€“ si legge nel documento ministerialeĀ ā€“, potrebbe essere almeno in parte collegato alla determina Aifa del 21 aprile 2015 che elimina, per le maggiorenni, lā€™obbligo di prescrizione medica“.

Ma cresce anche la diffusione della pillola del giorno dopo,Ā il Levonorgestrel (Norlevo),Ā 214.532 le confezioni vendute nel 2016, 161.888 quelle del 2015. Anche questo farmaco ĆØ disponibile al banco senza presentazione di ricetta medica. Ecco allora che l'aborto farmacologico con la pillola del giorno dopo rappresentaĀ il 15,7% del totale contro il 15,2% dell'anno 2015.

Le controindicazioni

L'uso delle pillole implica perĆ² delle controindicazioni. Il report 2014 di farmacovigilanza condotto su oltre un milione di donne che ne hanno fatto uso testimonia cheĀ un totale di 553 di loro haĀ manifestato 1.049 reazioni avverse al farmaco.

Mancata consapevolezza

Le donne “non hanno consapevolezza di quello che stanno facendo, non conoscono gli effetti collaterali e non sanno che si tratta di una pillola abortiva, che non provoca solo un blocco dellā€™ovulazione ma unā€™alterazione a livello dellā€™endometrio ā€“ rimarca su AvvenireĀ Cleonice Battista,Ā ginecologa del Campus Bio-Medico di Roma ā€“ . Ecco perchĆ© ĆØ fondamentale educare i ragazzi a stili di vita volti al benessere e alla salute, e sensibilizzarli sul fatto che la sessualitĆ  devā€™essere collocata allā€™interno di un progetto di vita. Persino lā€™Oms ora parla non piĆ¹ di educazione sessuale ma olistica: ĆØ emerso chiaramente che la massiccia campagna per lā€™uso del profilattico non ha fatto diminuire le gravidanze in giovane etĆ  nĆ© le malattie sessualmente trasmissibili“.

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