Su mandato del presidente di Steadfast Onlus, associazione impegnata per la promozione e la difesa della cultura e lo sviluppo dei Paesi in difficoltà, Emmanuele Di Leo, in Pakistan nasce la nuova sezione dell’organizzazione di cooperazione internazionale. La coordinazione è stata affidata alla dott.ssa Zarish Neno, già da anni impegnata nell’aiutare bambini svantaggiati ad uscire dal morsa della povertà.
Agire contro sfruttamento e violenza
“È importante agire direttamente nei territori dove maggiori sono le problematiche di violazione dei diritti umani, come sfruttamento e violenza sulle donne – spiega Di Leo -. Ecco perché Steadfast oggi vuole concentrarsi anche sui territori pachistani. Lo faremo grazie all’aiuto di Zarish, donna preparata che già da anni si spende per queste cause”.
Di Leo rammenta inoltre che Steadfast combatte per contrastare le pratiche di maternità surrogata e prostituzione, dimostrando il proprio intento di difendere i diritti umani con maggior riguardo alla figura femminile.
Situazione dei diritti umani complessa
La dott.ssa Neno sottolinea che “la situazione dei diritti umani in Pakistan è complessa a causa della diversità del Paese, della grande popolazione, del suo status di ‘Paese in via di sviluppo’“. La collaboratrice di Steadfast afferma che “oltre alla difesa dei diritti umani in generale, la protezione della fanciulla è un bisogno urgente in Pakistan”, anche perché “al momento non ci sono organizzazioni che lavorano per la difesa della vita, che promuovono il valore della vita nella società o coloro che difendono la vita dei bambini innocenti”.
Costituzione ignorata
E se anche la Costituzione del Pakistan prevede diritti fondamentali che comprendono la libertà di parola, la libertà di pensiero, la libertà di informazione, la libertà di religione, la libertà di associazione, la libertà di stampa e la libertà di riunione, secondo la Neno “le attività estremiste stanno aumentando di giorno in giorno e stanno violando le condizioni dei diritti umani fondamentali”. Secondo una stima della fine del XX secolo – prosegue – “in Pakistan circa 3,1 milioni di ragazze sono disperse”. A tal proposito rileva che il Pakistan “è uno dei dieci Paesi al mondo dove le donne vengono maggiormente abusate” E aggiunge: “L’anarchia politica è l’ostacolo fondamentale nel processo dei diritti umani“.
La dottoressa fa presente che “esiste anche una Corte Suprema, una commissione indipendente per i diritti umani e la libertà di movimento all’interno e all’estero del Paese”. Tuttavia – aggiunge – “è discutibile quanto queste clausole siano rispettate nella pratica“.
Difendere donne e bambini
Da dove cominciare? La dott. Neno non ha dubbi: dalla difesa delle donne. “Una donna è un datore di vita – afferma -. È la prima scuola per un bambino. Se la persona che dà vita è violata da tutti i suoi diritti, come possiamo aiutare gli altri?” L’obiettivo palesato dalla dottoressa per le donne pachistane è “ottenere il diritto all’istruzione, il diritto dell’individuo di godere della tutela della legge, vietare la tratta di esseri umani e la prostituzione e proteggere il matrimonio, la famiglia, la madre e il bambino”.
Pertanto – conclude la dott.ssa Neno – “se possiamo iniziare concentrandoci sulla protezione delle donne e dei bambini, possiamo fare metà del nostro lavoro come attivisti per i diritti umani.”