La società civile pakistana e le organizzazioni internazionali come “Christian Solidarity Worldwide”, hanno lanciato un appello per la difesa dei diritti umani, in un momento nel quale urgono misure ancora più forti e decise. La presa di posizione arriva a pochi giorni dall’assassinio dell’attivista musulmano Zafar Lund, colpito alla testa da aggressori non identificati ed è morto al di fuori della sua casa di Kot Addu, nella provincia del Punjab. L’uomo era il fondatore di un forum della società civile che mira a proteggere i diritti delle comunità che vivono grazie alla vicinanza col fiume Indo a Kot Addu, ma anche l’istruzione e i diritti del bambino.
“La violenza contro gli attivisti per i diritti umani in tutto il Pakistan è stato in aumento– precisano dal forum della società civile -. Vi sono minacce e intimidazioni di difensori dei diritti umani in Pakistan da parte di attori statali e non statali. Il governo del Pakistan deve combattere la cultura dell’impunità e assicurare alla giustizia tutti i responsabili di attacchi e minacce contro avvocati, intellettuali, giudici e difensori dei diritti umani”.
Il 7 maggio scorso è stato ucciso anche Khurram Zaki, noto attivista per i diritti umani ed editore, ammazzato da quattro sconosciuti a Karachi. Zaki era tra gli attivisti della società civile che a gennaio avevano presentato una denuncia contro il Maulana Abdul Aziz, il religioso della Lal Masjid, la nota “moschea rossa” di Karachi, accusata di incitare e di instillare in bambini e giovani l’odio settario e la violenza.