Il numero di migranti e rifugiati morti nel Mediterraneo dall’inizio di questo anno sfiora ormai le 2mila vittime. Lo ha affermato oggi l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), l’agenzia delle Nazioni Unite per i migranti, in una nota pubblicata a Ginevra.
L’85% degli sbarchi in Italia
Entrando nello specifico, dall’inizio del 2017 al 18 giugno, l’Oim ha registrato un totale di 81.292 arrivi via mare in Europa (circa l’85% dei quali è sbarcato in Italia) e 1.985 morti. Dopo gli incidenti degli ultimi giorni, il Missing Migrants Project dell’Oim osserva che il “totale dei morti quest’anno nel Mediterraeno si avvicina ai 2.000 e che avrà superato tale soglia se si confermano notizie dalla Libia di nuovi naufragi. Sebbene il dato di 2.000 sia inferiore al numero di decessi registrati nello stesso periodo dello scorso anno (2.911) si tratta del quarto anno consecutivo a registrare un numero di migranti morti nel Mediterraneo superiore ai 2.000, sottolinea l’Oim.
La rotta più letale del mondo
La rotta del Mediterraneo centrale continua a essere dunque la più letale al mondo. Inoltre, le scorse settimane sono aumentate le critiche nei confronti delle navi che effettuano operazioni di soccorso nel Mediterraneo, accusate spesso di essere divenute un fattore di attrazione. In alcuni casi, è stato addirittura avanzato il sospetto che alcuni soccorritori potessero essere collusi con i gruppi criminali di trafficanti.
“Sappiamo che la presenza di navi nel Mediterraneo non rappresenta un fattore di attrazione”, afferma Federico Soda, Direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo dell’Oim. “Ci ricordiamo bene come l’operazione Mare Nostrum, guidata dalla Marina Militare italiana da fine 2013 a fine 2014, fosse stata accusata di rappresentare un pull factor. Quando l’operazione terminò, e non fu sostituita da nessuna specifica missione di soccorso, registrammo in realtà un aumento del numero di partenze dalla Libia e purtroppo anche un aumento di morti in mare”. “Il grande impegno profuso da tutti i soccorritori in mare, incluso il grande lavoro operato dalle Ong nell’ultimo anno – conclude Soda – ha permesso in realtà di salvare migliaia di vite”.
L’Oim
Fondata nel 1951 a Ginevra, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim/Iom) è la principale Organizzazione Intergovernativa in ambito migratorio e conta 166 Stati Membri. Dal settembre 2016 è diventata Agenzia Collegata alle Nazioni Unite. Roma è la sede dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo.