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Oms: in Yemen in atto la peggiore epidemia di colera al mondo, superati i 200mila casi

Lo Yemen sta affrontando la peggiore epidemia di colera al mondo, con un numero di casi sospetti che ha superato quota 200mila. ƈ quanto affermano in una nota congiunta lā€™Unicef e lā€™Organizzazione mondiale della sanitĆ  (Oms), secondo cui la situazione nel Paese arabo teatro da oltre due anni e mezzo di un sanguinoso conflitto si fa sempre piĆ¹ grave con una media di 5000 nuovi contagi al giorno.

Oltre 1330 morti

Le due agenzie stanno compiendo tutte le iniziative possibili per bloccare la diffusione dellā€™epidemia che ha mietuto giĆ  piĆ¹ di 1300 vite; di queste, almeno un quarto erano bambini. Secondo gli esperti, inoltre, il numero delle vittime ĆØ destinato ad aumentare nelle prossime settimane.

Il sistema sanitario, idrico e igienico ĆØ al collasso: la guerra ha distrutto piĆ¹ della metĆ  delle strutture sanitarie del Paese e gli ospedali ancora funzionanti sono sovraffollati. La mancanza di cibo e la conseguente diffusa malnutrizione, ha favorito l’insorgenza e la diffusione del colera in particolare fra i bambini a macchia d’olio. ā€œIn soli due mesi – conclude la nota Unicef e Oms – il colera si ĆØ diffuso in quasi tutti i governatorati di questa nazione in guerraā€.

Conservare lā€™acqua potabile

Gli esperti Onu confermano lā€™allarme. Nellā€™ultimo periodo le agenzie delle Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie hanno aumentato gli sforzi, stanziando sul campo squadre di risposta rapida che vanno di casa in casa a spiegare ai cittadini come affrontare lā€™emergenza e conservare lā€™acqua potabile. Tuttavia, le scorte di acqua da bere si fanno sempre piĆ¹ scarse e vi ĆØ il pericolo che si possano esaurire in un futuro prossimo. Paul Hinder, vicario apostolico dellā€™Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), intervistato da Asia news, ha descritto la situazione ā€œdisastrosaā€, con il Paese della penisola araba piagato da epidemie, guerra e carestie croniche.

La guerra per il nuovo leader

Dal gennaio 2015 la nazione del Golfo ĆØ teatro di un sanguinoso conflitto interno che vede opposte la leadership sunnita dellā€™ex presidente Abedrabbo Mansour Hadi, sostenuta da Riyadh, e i ribelli sciiti Houthi, vicini allā€™Iran e agli Hezbollah libanesi.

Secondo l’Onu, i raid contro i ribelli iniziati nel marzo 2015 dalla coalizione araba a guida saudita, hanno provocato oltre 8mila morti e 45mila feriti. Tra questi, molti civili: anche donne e bambini. Il conflitto ha inoltre lasciato 18,8 milioni di persone – su un totale di 28 milioni di abitanti – bisognose di assistenza e di aiuti umanitari per poter sopravvivere. Di questi, almeno sette milioni sono considerati sullā€™orlo della carestia.

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