L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha annunciato il lancio di una delle più grandi campagne di vaccinazione mai condotte in Africa contro l’epidemia di febbre gialla, malattia virale che ha già fatto 500 morti tra Repubblica Democratica del Congo e Angola. La misura è stata presa cautelativamente dopo che diversi esperti, tra cui l’ong Save the Children, avevano lanciato l’allarme sulla possibile espansione dell’epidemia anche al resto del mondo.
La campagna, condotta con 56 partner, mira a vaccinare oltre 14 milioni di persone nei due paesi grazie a 41mila operatori che opereranno in più di 8mila luoghi diversi, soprattutto nelle grandi aree urbane e nella regione di confine. L’obiettivo è di terminare entro il prossimo settembre, quando nell’area inizia la stagione delle piogge.
Per ovviare alla carenza di vaccini, spiega William Perea, coordinatore per l’Oms dell’operazione, verrà usata una dose pari a un quinto di quella normale, che protegge per almeno un anno. “Proteggere più persone possibile è il cuore della strategia – sottolinea -. E con una scorta limitata dobbiamo usare questi vaccini con molta attenzione”. Il virus della febbre gialla è ‘parente’ di Zika e dengue, e viene trasmesso da zanzare delle specie Aedes e Haemogogus.
“Non c’è cura per la febbre gialla – ricorda Heather Kerr, responsabile per il Congo di Save the Children -, e l’epidemia può diventare globale”. Ogni anno il virus provoca 200.000 contagi e 30.000 decessi, il 90% dei quali si verificano in Africa. Dal 1980, il numero di casi è in costante aumento, ma le cause della diffusione sono sconosciute.