L'emergenza umanitaria nel mondo non cessa affatto. Le Nazioni Unite hanno lanciato a Ginevra una raccolta fondi per finanziare operazioni di assistenza per il prossimo anno: servono 22,5miliardi di dollari per fornire cibo, alloggio, assistenza sanitaria, istruzione, protezione e altre forme di aiuti a 91milioni di persone nel mondo.
Sono uomini, donne e bambini identificati tra i più vulnerabili tra le circa 136milioni di persone coinvolte in conflitti, disastri naturali, epidemie o costrette ad abbandonare le loro case, secondo le previsioni dell'Onu. Dove si trovano queste persone? In Siria ed altri Paesi della regione, ma soprattutto nello Yemen, considerato dalle Nazioni Unite il Paese con la peggiore crisi umanitaria.
“Le agenzie umanitarie possono solo rispondere alle crescenti esigenze con il generoso sostegno dei nostri donatori. Investire in piani di intervento coordinati è una scelta sana”, ha commentato il responsabile delle Nazioni Unite per le questioni umanitarie, Mark Lowcock. Oltre agli interventi in Siria e Yemen, l'Onu prevede un aumento degli aiuti in Burundi, Camerun, Repubblica Centrafricana, Repubblica democratica del Congo, Libia e Somalia. Riflettori puntati anche su Nigeria e Sud Sudan, dove le esigenze di assistenza resteranno a “livelli eccezionalmente alti”. Aiuti significativi saranno previsti anche in Afghanistan, Etiopia, Iraq, Mali, e Ucraina.
L'Onu sottolinea che nel 2017, le agenzie umanitarie hanno raggiunto decine di milioni di persone e salvato milioni di vite umane. I donatori hanno fornito livelli record di finanziamento con quasi 13miliardi di dollari a fine novembre 2017, un dato tuttavia inferiore all'appello dell'Onu. Grazie a questi fondi sono stati limitati i danni delle carestie in Sud Sudan, Somalia, nord-est della Nigeria e Yemen. Inoltre, è stata assicurata una rapida assistenza ai rifugiati rohingya in fuga dalla violenza in Myanmar.