L'ospedale ripristina la nutrizione e l'idratazione per David Ruiz, dopo che erano state sospese a seguito di un ictus e una successiva lesione cerebrale che lo hanno lasciato in coma il 31 dicembre 2018. Lo annuncia la Steadfast Onlus, organizzazione che ieri dava notizia della situazione in cui versa l'uomo negli Stati Uniti.
La vicenda
Padre di tre figli, David è stato dichiarato dai medici cerebralmente morto circa due settimane fa. L'ospedale St. Joseph di Tucson, Arizona, aveva tolto la nutrizione a David e la maggior parte della sua idratazione il 9 gennaio 2019 adducendo come motivazione – riferisce Steadfast Onlus – che cibo e acqua erano trattamenti medici “futili” a causa della situazione medica di David. Steadfast Onlus, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti umani, si è prontamente messa a servizio della famiglia e ha seguito l’evoluzione della vicenda portandola all’attenzione dei media italiani. “La famiglia ci ha avvisati che era riuscita a contattare Bobby Schindler, fondatore della rete Life and Hope Terri Schiavo, con il quale spesso abbiamo collaborato difendendo la vita e la dignità di altri pazienti malati a cui venivano negate le cure come Charlie Gard, Alfie Evans e Payton Summons solo per citarne alcuni”, spiega Emmanuele Di Leo, presidente di Steadfast. Ieri Bobby Schindler con il direttore e avvocato della Life Legal Defense Foundation Alexandra Snyder hanno incontrato gli amministratori ospedalieri per discutere riguardo la situazione di David Ruiz cercando una mediazione efficace che restituisse a David la dignità che merita. Steadfast spiega che “l’ospedale St. Joseph fa parte del Sistema Medico Carondelet, che risale agli anni '70 dell’800 fondato dalle Suore di San Giuseppe di Carondelet, e aderisce alle Direttive Etiche e Religiose pubblicate dalla Conferenza Episcopale dei Vescovi Cattolici Americani. Durante l'incontro, l'ospedale ha accettato di reintegrare cibo e liquidi a David. L'ospedale ha anche accettato di assistere David con adeguate cure per permettere il trasferimento a una struttura di assistenza a lungo termine scelta dalla madre”.
Le reazioni
“Siamo lieti che l'ospedale St. Joseph abbia accettato di riprendere a fornire cibo e acqua a David”, ha dichiarato Bobby Schindler. “Continueremo a difendere David finché non troveremo una struttura che gli fornisca un'assistenza adeguata a lungo termine. In questo momento, anche se fossimo in grado di trovare una struttura che lo accetti, è stato senza nutrimento e poca o nessuna idratazione per quasi tre settimane. È fragile dal punto di vista medico e non so se riusciremo a trasferirlo”. Bobby ha dichiarato che non riesce a capire perché “c'è stata una tale corsa ad interrompere le cure”, aggiungendo che la famiglia sta ora lottando contro il tempo per “vedere se possono far curare questo figlio e avere l'opportunità che migliori”. Questa la dichiarazione di Alexandra Snyder: “Life Legal è entusiasta degli sviluppi odierni ed è inaccettabile che a un paziente vengano negati i diritti fondamentali di cibo e acqua. Siamo grati che l'ospedale abbia accettato di riprendere le cure ordinarie per David.” Il presidente di Steadfast Onlus, Emmanuele Di Leo, appena appresa la notizia ha affermato: “Il valore della vita trionfa. Siamo persona non in base alla qualità della vita, ma per il suo valore e dignità assoluti. Dagli Usa ci arrivano bellissime notizie, David è libero. La famiglia ci ha confermato che gli sono state ripristinate idratazione e alimentazione. Appena si sarà stabilizzato si potrà fare il trasferimento nello stato del New Jersey dove una struttura lo accoglierà e assisterà”.
Il magistero della Chiesa
Per quanto riguarda la fornitura di supporto vitale ai pazienti – ricorda il Centro nazionale di bioetica cattolico americano – “la Chiesa cattolica insegna che la vita è un bene intrinseco. Anche quando una persona è afflitta da una malattia, quel valore rimane intatto. In effetti, gli ammalati e gli anziani meritano una nostra speciale cura.” Prosegue dicendo: “La posizione di default per la cura di coloro che soffrono di coscienza diminuita e non hanno iniziato il processo della morte, così come per quelli al fine della vita, dovrebbe essere a favore della somministrazione di cibo e acqua anche con mezzi artificiali. Se la fornitura di cibo e acqua risulta inutile (se non vengono assimilati dall'organismo) o se causa gravi complicazioni (come polmonite da aspirazione o infezioni), può essere interrotta”. Il centro di bioetica osserva che “sfortunatamente” la rimozione di nutrizione e idratazione da pazienti inabili è “abbastanza comune”. Prosegue: “Ogni volta che viene suggerita una raccomandazione per rimuovere cibo e acqua, ci si dovrebbe chiedere: 'Quale sarà la causa della morte?’ Se la risposta è la disidratazione o la fame, e la nutrizione e l'idratazione assistita possono essere facilmente fornite e assimilate, allora non fornirle è una forma di eutanasia. L'incoscienza non è una malattia mortale. Nessuno muore per incoscienza”. Indipendentemente dalla prognosi di David, cibo e acqua – come ha detto Papa Giovanni Paolo II – “rappresentano sempre un mezzo naturale per preservare la vita, non un atto medico”. Fornire nutrizione e idratazione è “ordinario e proporzionato, e come tale moralmente obbligatorio”. Secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica, “a prescindere dai motivi e dai mezzi, l'eutanasia diretta consiste nel mettere fine alla vita di persone handicappate, malate o morenti. È moralmente inaccettabile. Quindi un atto o un'omissione che, di per sé o per intenzione, causa la morte per eliminare la sofferenza costituisce un omicidio gravemente contrario alla dignità della persona umana e al rispetto dovuto a Dio vivente, il suo Creatore”.
Il trasporto all'estero
“La reintegrazione della nutrizione e dell'idratazione di David è ripresa già nel pomeriggio, in Italia era notte, di ieri 28 gennaio 2019. Patricia e Diana (sorelle di David) stanno cercando di raccogliere fondi necessari per il trasporto aereo verso gli ospedali di altre parti del paese che possono accettare David come paziente. Calcolano che il trasporto costi all’incirca 25mila dollari ed è stata creata una pagina GoFundMe per ricevere donazioni. Sembra che un’associazione si sia offerta di coprire i costi. Non appena avremo notizie certe lo comunicheremo”. Così Steadfast Onlus, la quale spiega che “continuerà a monitorare la situazione e a far in modo che David e la sua famiglia possano stare sereni in questo momento di particolare difficoltà“.