Il Regno Unito sempre piĆ¹ pro eutanasia. La Corte SupremaĀ britannica ha stabilito che dottori e famiglie potranno rimuovere il supporto che tiene in vita un paziente in stato vegetativo anche senza alcuna autorizzazione legale.Ā La sentenza ĆØ arrivata per il caso di Y, analista finanziario cinquantenne con gravi danni cerebrali dopo aver subito un arresto cardiaco lo scorso giugno. Famiglia e medici erano d'accordo per sospendere i trattamenti sanitari e staccare i macchinari necessari per l'idratazione e l'ossigeno. Il paziente si ĆØ spento prima della sentenza che ĆØ arrivata ieri e crea un precedente giuridico molto importante. La decisione deiĀ cinque giudici dell'Alta Corte consentirĆ di 'staccare la spina' ai pazientiĀ in stato vegetativo o scarsamente coscienti,Ā senza il consenso di un tribunale. La causa era stata portata avanti daĀ Richard Gordon QC, avvocato che in passato ha difeso anche la famiglia del piccolo Charlie Gard, il quale aveva sostenuto che prendere una simile decisione senza prima il pronunciamento di un giudice violerebbe laĀ Convenzione sui diritti umani.
La sentenza
Un'argomentazione giuridica che non ĆØ stata accolta daĀ Lady Black, laĀ giudice che ha letto la sentenza, per la quale non si riscontra alcuna violazione della Convenzione. Nella sentenza di ieri si legge: “avendo esaminato la questione nel suo piĆ¹ ampio contesto, oltre che da una piĆ¹ ristretta prospettiva giuridica, non ritengo che sia stato stabilito che la Convenzione europea sui diritti umani dia vita al requisito obbligatorio, come sostiene il procuratore legale, di coinvolgere la Corte per decidere sul miglior interesse di ogni paziente con un disturbo prolungato della coscienza prima che nutrizione e idratazione clinicamente assistitaĀ possano essere ritirati.” Nel caso specifico, in realtĆ l'analista finanziario non aveva lasciato disposizioni anticipate nell'eventualitĆ di ritrovarsi in stato vegetativo. Tuttavia, la famiglia si ĆØ detta fermamente sicura del fatto che Y avrebbe preferito non essere mantenuto in vita.
L'opinione dei pro-life
Contro la sentenza della Corte si ĆØ espresso ilĀ dottor Peter Saunders, attivista pro-life, che ha parlato diĀ “notizia preoccupante e deludente, perchĆ© rimuove un'importante salvaguardia per chi non ha voce.” “Una volta che accettiamo che la morte per disidratazione ĆØ nel 'miglior interesse'Ā delle persone che hanno avuto danni cerebrali – ha continuato il portavoce della campagna 'Care Not Killing Alliance' –Ā siamo davvero su una china molto scivolosa. Questo renderĆ piĆ¹ probabile la morte di questi pazienti per fame o disidratazione nel loro presuntoĀ 'miglior interesse' e queste decisioni saranno maggiormente influenzate da chi ha interessi ideologici o finanziari in questa direzione”.
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