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Non solo Rolls Royce, il mondo delle turbodroghe

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Rolls Royce, Ferrari, Tesla… Non auto di lusso ma “turbodroghe”, particolari tipi di ecstasy, una delle metanfetamine più micidiali esistenti oggi in commercio. Quella dello sballo in discoteca, capace di uccidere 226 persone in quattro anni solo tra Galles e Inghilterra

La polemica

Lo sappiamo da pochi giorni. Da quando il rapper Achille Lauro è salito sul palco dell'Ariston di Sanremo e ha intonato la sua “Rolls Royce“. Un omaggio a Marylin Monroe secondo l'artista, un inno alla micidiale sostanza per Striscia la Notizia, a caccia della tradizionale polemica legata alla kermesse musicale ligure. Ma non è questo il punto. L'attenzione va focalizzata sulla proliferazione di sostanze proibite – sul dark web e non solo – e sugli effetti, devastanti, spesso mortali, che provocano. 

Le vittime

Sul tema si è concentrata un'inchiesta del Daily Star. L'antefatto? La morte di due giovani: Drake Morgan-Baines – 19 anni – stroncato da un arresto cardiaco e da un ictus dopo aver assunto una pillola di “Tesla” in discoteca e Morgan Miller-Smith – 16 anni – deceduto dopo “essersi calato” una pastiglia rosa di “Rolls Royce” durante un rave di Halloween a Conwy, nel Galles del Nord. Entrambi si erano procurati l'ecstasy sul dark web.

Dark web

Accedere è più semplice di quanto si possa pensare. Nessun retrobottega, nessun particolare artificio per sfuggire ad occhi indiscreti: basta il pc di casa, una connessione stabile, qualche password, e il gioco è fatto. Gli annunci, persino le offerte, si sprecano, nemmeno fosse il mercato del pesce. “Vorremmo presentare le nostre 15 pillole Blu Tesla mischiate con 250 milligrammi di Mdma – acronimo di metilenediossimetanfetamina, nome tecnico dell'ecstasy ndr – sono nuove di zecca. Ci hanno detto che sono purissime” scrive un pusher. Costo: 55 sterline. Un altro offre 5 pillole a 22 sterline e mezzo, un altro ancora ne proponeva 5 a 20 sterline con consegna gratuita entro il giorno seguente. “Il nostro obiettivo è una consegna rapida e discreta, vogliamo un cliente felice” spiega il post di uno spacciatore. E così via. Non mancano, poi, venditori che offrono la merce sul web in chiaro, ad esempio tramite social network come Twitter. 

Mortali

La produzione di turbodroghe è quasi sempre domestica. Ed è questo uno degli aspetti più pericolosi, visto che è impossibile determinare – prima del consumo – con quali agenti chimici siano state tagliate. Si presentano in pastiglie o in cristalli. Diverse le tipologie: Bugatti, Ferrari, Tesla, sino alla più temibile, la Rolls Royce, di solito di colore rosa. Di quest'ultima sono state individuate circa 28 varianti, ognuna con le sue, micidiali caratteristiche. Tra queste l'elevata percentuale di Mdma, che può provocare un surriscaldamento del corpo potenzialmente letale per chi la assume. 

Effetti

Gli effetti sono simili a quelli dell'ecstasy. Dopo circa 30-60 minuti dall'assunzione, all'esito di una fase di malessere generale, l'utilizzatore avverte un incrementato interesse nei rapporti interpersonali, vigilanza e resistenza fisica. Terribili gli effetti fisici. La neurotossicità dell'agente chimico determina la degenerazione irreversibile dei neuroni produttori di serotonina, l'ormone del benessere. A questo possono aggiungersi danni epatici, ma anche psicosi paranoide, collasso cardiocircolatorio, emorragia cerebrale ed infarto. Non mancano poi le conseguenze dovute all'assunzione insieme ad altre sostanze, come Lsd e alcol. Le vittime sono quasi sempre giovani. Questa droga, infatti, si presta a un uso durante le serate in discoteca o nei rave party, visto che elimina i freni inibitori, facilitando l'instaurazione di relazioni “usa e getta“. 

Riflessione

Giusto, dunque, non minimizzare. O non far passare, sicuramente in modo involontario come avvenuto con Lauro, messaggi potenzialmente rischiosi per il pubblico giovanile. Come ha sottolineato don Antonio Mazzi, da sempre impegnato nel recupero dei tossicodipendenti, “la fascia di età più a rischio, in questo momento, è quella che va dai 10 ai 14 anni. Sono loro i destinatari di questi messaggi. E questo è preoccupante”. 

Luca La Mantia: