Essere arrestate perché non si indossa il velo islamico: può accadere nei Paesi confessionali come l'Iran. E sarebbe successo nelle scorse ore in un parco pubblico della città di Rasht. L'episodio sarebbe stato immortalato da un video diventato virale, dove si vede un poliziotto in borghese che arresta in modo brusco una 15enne che giocava con degli amici senza essersi coperta bene il capo con l'hijab, la tipologia di velo islamico più diffusa nel Paese persiano.
Rohani: “Inopportune le interferenze nella vita delle persone”
L'episodio è finito nel mirino di dure critiche di numerosi utenti e dei conservatori moderati. “Le interferenze nella vita delle persone è inopportuna perché troppi avvisi e controlli stancano e deprimono le persone. Essere felici è importante per le persone, non dovremmo pressarle, a meno che non ci siano pericoli”, ha detto il presidente Hassan Rohani, intervenendo sul caso.
La protesta delle donne
Sullo sfondo di quest'ultima vicenda c'è l'arresto di Nasrin Sotoudeh, donna e avvocato iraniana condannata a 33 anni di carcere e 148 frustate con le accuse di cospirazione contro il regime e di aver insultato la Guida suprema del Paese, l'ayatollah Ali Khamenei. Sotoudeh è nota, tra l'altro, per aver rappresentato donne arrestate per essersi scoperte il capo il luoghi pubblici in segno di protesta contro la legge che obbliga ad indossarlo. L'obbligatorietà del velo, in Iran, risale al 1979, anno della Rivoluzione islamica guidata dall’ayatollah Khomeini. Oltre ad essere una norma di carattere religioso, assume anche dei connotati politici: il velo è il simbolo di una resistenza all'introduzione di un modello culturale filo-occidentale, avvenuta in Iran negli anni del regime monarchico dello scià Mohammed Reza Pahlavi.