Rapporto shock di Human Rights Watch (Hrw), un’organizzazione non governativa internazionale con sede a New York (Stati Uniti) che si occupa della difesa dei diritti umani. Secondo il dettagliato report raccolto da Hrw, alcune milizie armate “spontanee” e altri gruppi paramilitari impegnati nella lotta contro i jihadisti dell’auto-proclamato Stato islamico (Isis o Daesh, secondo l’acronimo arabo) sono i responsabili di saccheggi, devastazioni e roghi di interi quartieri in almeno quattro villaggi nelle aree adiacenti a Mosul, azioni perpetrate dopo che le cittadine erano state ormai abbandonate dalle milizie del Califfato. Lo riporta l’Agenzia Fides, l’organo di informazione delle Pontificie Opere Missionarie.
L’organizzazione internazionale è arrivata a queste conclusioni incrociando i racconti dei testimoni oculari con le foto satellitari delle aree interessate. Con lati riscontri, Hrw ha potuto verificare che a saccheggiare e devastare i quartieri delle città sulla piana di Ninive sono state proprio quelle milizie di “auto-protezione popolare” che si gloriano di essere state le protagoniste della loro liberazione dai miliziani.
I saccheggi – riporta Hrw – sarebbero iniziati lo scorso novembre e proseguite fino ad oggi senza nessuna giustificazione dal punto di vista militare. Nello specifico, a sud-ovest di Mosul, sono stati demoliti gli edifici di tre villaggi grazie all’uso di esplosivi e bulldozer. Tra le città saccheggiate c’è anche il villaggio di Qaraqosh, abitato interamente da cristiani, e quello misto cristiano-sunnita di al-Khidir. Nel villaggio di Ashwa, inoltre, sarebbe stata distrutta anche la moschea principale senza nessun motivo apparente.
Tra i gruppi indicati come responsabili di saccheggi, riporta Fides citando Hrw, ci sarebbero anche le forze di Hashd al-Sha’abi, unità che accreditano contatti diretti con il primo ministro iracheno Haydar al-Abadi. Alle accuse di Human Rights Watch, i rappresentanti di Hashd al-Sha’abi hanno risposto additando le trappole esplosive che i jihadisti avrebbero lasciato innescate per provocare le distruzioni dopo la ritirata. Ma diversi racconti di testimoni oculari raccolti da HRW sembrano smentire tale versione.
Tra i responsabili dei saccheggi, Hrw ha chiamato in causa anche le Unità di protezione della Piana di Ninive, gruppi militari di auto-protezione formati anche da cristiani assiri. Testimoni oculari hanno confermato di aver ritrovato a febbraio le loro case saccheggiate o distrutte, dopo averle trovate intatte lo scorso ottobre subito dopo la ritirata dei miliziani.
In più occasioni il Patriarca caldeo Louis Raphael I Sako ha più volte suggerito ai cristiani che volevano partecipare alla liberazione delle città occupate dallo Stato islamico di non arruolarsi con le milizie settarie, ma di farlo nelle forze militari nazionali o nelle milizie Peshmerga.