Una crisi di malnutrizione così grave da annientare un’intera generazione: l’allarme lanciato da Medici senza frontiere sulla condizione vissuta nello Stato del Borno, in Nigeria, assume i contorni della tragedia. Nella regione martoriata, ormai da anni, dalle violenze del movimento fondamentalista islamico di Boko Haram, i tassi di denutrizione hanno toccato vertici impressionanti, andando ben al di là delle soglie di emergenza finora registrate. Un dato che, inevitabilmente, si è ripercosso sui soggetti più deboli, in particolare i bambini nella fascia d’età compresa fino ai 5 anni.
Le indagini effettuate da Msf, hanno preso in esame due tra gli undici campi per rifugiati situati nella città di Maiduguri: Muna Garage e Custom House. In entrambi, il tasso di malnutrizione tra i più giovani, nel periodo compreso tra maggio e ottobre 2016, va ben oltre la soglia del 50%. Di conseguenza, la mortalità infantile ha raggiunto picchi vertiginosi: stando ai numeri forniti, ogni giorno, all’interno dei due campi, muoiono rispettivamente 5 e 8 bambini sui 10 mila presenti, una percentuale di 4 volte superiore a quella considerata come stato di emergenza.
Un dramma di dimensioni storiche, poiché di fatto, nel Borno, un’intera generazione rischia di scomparire. Uno scenario ancor più grave se si considera che, i campi presi in esame, rientrano nella categoria degli accessibili e, al loro interno, sono già presenti organizzazioni umanitarie impegnate all’assistenza dei rifugiati: “Nello Stato di Borno – come spiegato dal presidente internazionale di Msf, Joanne Liu, recentemente in visita in Nigeria – l’assenza di bambini è una costante in ogni luogo che ho visitato. È come se fossero scomparsi. È una situazione catastrofica, di cui non abbiamo chiara la portata perché molte aree sono ancora isolate”.
Una situazione che è diretta conseguenza delle azioni dei jihadisti: la presenza nel territorio dei gruppi armati di Boko Haram non ha solamente imposto un regime di terrore costante, ma ha limitato grandemente le possibilità di coltivazione e commercio, di fatto impedendo alla popolazione di procurarsi qualsiasi mezzo di sostentamento. Le condizioni di malnutrizione, ovviamente, vanno a deteriorare la resistenza fisica delle persone, favorendo il diffondersi incontrollato di malattie comuni ed epidemie, anche a fronte della scarsa percentuale di vaccinati. Secondo ai dati forniti ancora da Msf, circa il 50% dei bambini tra i 9 mesi e i 5 anni ha ricevuto le vaccinazioni antimorbillo nel campo di Custom House. Addirittura solo il 32% in quello di Muna Garage.
Nel giugno scorso, il governo centrale della Nigeria ha riconosciuto l’emergenza nutrizionale nello stato del Borno anche se la situazione non ha visto particolari miglioramenti, tutt’altro: i livelli della crisi sono in costante aumento e gli sfollati accampati nei dintorni di Maiduguri sono oltre 500 mila. L’appello di Medici senza frontiere è chiaro: urge un massiccio intervento per la fornitura di cibo e assistenza medica perché c’è un’intera popolazione che rischia letteralmente di morire di fame.