Orrore in Nigeria, dove 8 persone sono state bruciate vive nella città di Zamfara, parte settentrionale del Paese, da un gruppo di estremisti musulmani impegnati nell’inseguimento di un ragagazzo accusato di blasfemia. Il giovane era stato accolto in una casa dopo essere stato pesantemente malmenato: gli assalitori, una volta scoperto che lo studente di era rifugiato nella abitazione, hanno dato fuoco all’edificio uccidendo tutte le persone al suo interno.
Immediata la reazione delle Chiese cristiane della Nigeria: “il primato del diritto non può essere rispettato in un Paese in cui regna un dualismo giuridico che apre la strada alle persecuzioni dei cristiani -ha dichiarato il presidente della Commissione giovanile dell’Associazione cristiana della Nigeria -. Mentre il governo si felicita per i recenti successi nella lotta contro i terroristi di Boko Haram, è triste constatare che le forze di sicurezza sono incapaci di perseguire e arrestare chi attacca i cristiani”.
Il Forum degli anziani cristiani della Nigeria, che in passato aveva più volte denunciato la progressiva islamizzazione del Paese, ha respinto con forza le recenti dichiarazioni del sultano di Sokoto, Sa’ad Abubakar – una delle più alte autorità dell’islam sunnita del Paese – il quale aveva ribadito che la Nigeria non è una nazione laica, ma un’entità mutireligiosa. In realtà, hanno precisato dal Forum, la Costituzione stabilisce chiaramente che nessuna religione può essere imposta come religione di Stato e che le dichiarazioni del sultano potrebbero celare un significato diverso da quello che sembra, suggerendo che la Nigeria sia composta da due religioni di base, l’islam e il cristianesimo, “finché quella musulmana non diventerà de facto e de iure la religione ufficiale della Nigeria”.