Nelle mense scolastiche italiane si arriva a sprecare fino al 30% del cibo portato a tavola. E' quantoĀ da unĀ rapporto diffuso da Cittadinanzattiva, secondo il quale solo un bimbo su dieci mangia tutti i cibi serviti a mensa, mentre dueĀ su cinque lamentano di nonĀ aver sufficiente tempo per mangiare e finire i pasti.
Il rapporto
Secondo il rapporto, le famiglie italiane spendono in media 80 euro al mese per sostenere i pasti dei loro figli, ma quasi un terzo finisce nella pattumiera. Infatti, ilĀ cibo sprecato giornalmente nelle mense varia dal 10% al 30%. Di questi solo una piccola parte, circa l'11%, verrebbe riciclata. Secondo l'86% dei docenti e dei rappresentanti genitori in Commissione mensa, i cibi avanzati verrebberoĀ buttati via, nella spazzatura. la qualitĆ e la quantitĆ del cibo su piatto sono piĆ¹ che sufficienti, secondoĀ due bambini su tre le porzioni sono equilibrate e il menĆ¹ sufficientemente vario.Ā I meno graditi invece le verdure cotte o a minestra, il pesce e le verdure crude, la pasta in bianco.Ā I cibi piĆ¹ graditi sono, come sempre,Ā gelati e dolci, pizza e pane, segue a distanza carne, frutta e pasta al pomodoro.
I costi
La media della spesa famigliare per la mensa ĆØ di 83 euro al mese nellaĀ scuola primaria, mentre ĆØ diĀ 82 euro nella scuola dell'infanzia. Il Nord si conferma l'area geografica con le tariffe piĆ¹ elevate, in media 842 euro per nove mesi di mensa nella scuola primaria, e 841 in quella dell'infanzia; segue il Centro, 724 euro nella primaria e 704 euro nell'infanzia; piĆ¹ contenuti i costi al Sud con 644 euro nella primaria e 632 nell'infanzia. L'Emilia Romagna ĆØ la regione piĆ¹ costosa, con una spesa media mensile di 106 euro nella primaria e 105 euro nell'infanzia; la Puglia quella piĆ¹ economica con 65 euro sia nella primaria che nell'infanzia. Rispetto all'anno precedente, la variazione ĆØ stata del +0,81% a livello nazionale, con l'incremento record del +9,79% in Calabria e una riduzione invece del 6,41% in Sardegna. Tariffa invariata in Basilicata, Umbria e Valle d'Aosta. Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva, chiedeĀ al ministero della Salute di “varare al piĆ¹ presto le nuove linee guida sulla ristorazione scolastica, ferme al 2010”Ā e al governo di “far ripartire un percorso legislativo che ripensi il servizio di ristorazione scolastico”.