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NAZIONI UNITE, ALLARME RIFUGIATI: “SONO PIU’ DI 65 MILIONI NEL MONDO”

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Sono più di 65 milioni le persone che sono state costrette a lasciare le proprie case nel 2015, un triste record storico causato da guerre e persecuzioni. E’ quanto emerge dal rapporto annuale dell’Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, che fa notare come dal 2011, anno in cui e’ cominciata la guerra civile in Siria, la cifra è aumentata anno dopo anno.

E’ la prima volta che il totale degli sfollati supera i 60 milioni, una cifra enorme, basti pensare che è superiore alla popolazione dell’intera Italia. I 5 Paesi che hanno ricevuto più rifugiati sono stati: la Turchia, che ha accolto 2,5 milioni di migranti, il Pakistan che ha aperto le porte a 1,6 milioni di persone, il Libano, con 1,1 milioni di rifugiati, l’Iran che ne conta 949.400, l’ Etiopía con 736.100 e la  Giordania, dove i rifugiati sono 664.100.

Tra i Paesi di origine dei migranti, è la Siria a guadagnarsi il primo posto, con 4,9 milioni di esiliati, seguito da Afghanistan, 2,7 milioni, e Somalia, con 1,1 milioni. La Colombia, con 6,9 milioni di casi, la Siria, con 6,6 milioni e l’Iraq, con 4,4 milioni sono i tre Paesi con il maggior numero di sfollati interni (nel primo caso si tratta di persone sfollate da lungo tempo). In cifre assoluta, la Turchia è il Paese con più rifugiati, ma è il Libano il Paese che ne accoglie di più in rapporto alla popolazione (183 rifugiati ogni mille abitanti).

Il 2015 è stato anche l’anno con il record di richieste di asilo nei Paesi industrializzati, ben 2 milioni di richieste, La Germania è stata il Paese più “gettonato”, con 441 mila richieste, seguito dagli Stati Uniti, con 172 mila casi, la maggior parte di cittadini da Paesi del centroamerica.

Secondo i dati dell’Unhcr, il 51% dei rifugiati nel mondo sono bambini, molti dei quali hanno intrapreso il viaggio da soli, senza l’aiuto di una persona adulta. L’alto commissario per i rifugiati, Filippo Grandi, che ha cominciato il mandato all’inizio del 2016, ritiene che “i fattori di minaccia per i rifugiati si siano moltiplicati”. “Viviamo in un mondo diseguale”: ci sono guerre, violenze ed “è inevitabile che la gente voglia andare in un mondo piu’ sicuro”.

Edith Driscoll: