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Nasce un “telefono rosso” per aiutare le vittime

Il caso della dottoressa di Crotone brutalmente aggredita a colpi di cacciavite dovrebbe essere un episodio eclatante, e invece ĆØ solo lā€™ennesimo caso di cronaca dellā€™inarrestabile scia di violenze nei confronti degli operatori sanitari. Sono migliaia ogni anno i medici che vengono insultati e aggrediti, spesso da pazienti e dai loro familiari,Ā ma ĆØ difficile quantificare con precisione lā€™entitĆ  del fenomeno: secondoĀ dati Fiaso (Federazione di Asl e Ospedali) in 2 casi su 3 non viene presentata alcuna denuncia. Spesso per paura di ritorsioni, ma anche a causa del senso di sfiducia e rassegnazione ormai generalizzato negli operatori sanitari costretti a lavorare – come denunciano loro stessi – praticamente in trincea.

“Gli ospedali italiani sono ormai un vero e proprio Far West, i nostri medici non sono piĆ¹ al sicuro”, cosƬĀ Massimo Tortorella, presidente del Gruppo Consulcesi, network da oltre 20 anni a fianco dei medici, sul suo profilo LinkedIn.Ā “Da mesi ā€“ spiega Tortorella ā€“ siamo impegnati in numerose campagne di sensibilizzazione e informazione per denunciare la gravitĆ  della situazione, attraverso statistiche, corsi di formazione e approfondimenti legali, rivolgendoci anche alle strutture sanitarie affinchĆ© si dotino delle adeguate misure per proteggere lā€™incolumitĆ  dei propri dipendenti”. “La dottoressa di Crotone, come tanti suoi colleghi, non ĆØ stata vittima dellā€™imprevedibilitĆ  di uno scatto dā€™ira ā€“ continua Tortorella ā€“ ma di un desolante contesto dove i medici sono lasciati soli e inascoltati. Proprio per questo, abbiamo deciso di lanciare ilĀ ā€˜telefono rossoā€™, un pronto soccorso telefonico per la violenza in corsia. Chiamando gratuitamente il numeroĀ 800620525Ā attivo tutti i giorni, 24 ore su 24, i camici bianchi che si sentono in pericolo o hanno subƬto aggressioni e minacce, anche tramite social network, potranno trovare supporto umano e legale, con la possibilitĆ  di rimanere del tutto anonimi. A fianco del Tribunale del Malato, – conclude Massimo Tortorella –Ā ĆØ il momento di istituire un vero e proprio Tribunale del MedicoĀ perchĆ© le vittime delle inefficienze del Sistema Sanitario Nazionale non sono solo i pazienti, ma anche chi ĆØ costretto a lavorare in condizioni di disagio, sovraffollamento, mancanza di personale e senza le misure minime necessarie per la sicurezza”.

Sul tema ĆØ intervenuto ancheĀ il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli: “Chiediamo al Governo un atto concreto: trasmuti il Disegno di Legge sulla violenza contro gli operatori sanitari, attualmente incardinato in Commissione Igiene e SanitĆ  del Senato, in un Decreto Legge, in modo da renderlo immediatamente esecutivo o, in alternativa, inserisca un emendamento sulla materia allā€™interno della Legge di Bilancio, prevedendo la procedibilitĆ  dā€™ufficio per gli aggressori, che scatterebbe in automatico se i medici fossero sempre considerati pubblici ufficiali“.

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