āI governi dei Paesi industrializzati cercano di trovare in Africa una soluzione alla crisi energetica e alimentare mondiale senza perĆ² cercare di venire incontro ai problemi degli africaniā. E’ la denuncia della Conferenza Episcopale del Mozambico in una lettera pastorale dedicata al tema dello sviluppo.
SvendutiĀ 56 milioni di ettari di terra
Secondo i vescovi del Paese africano, tra le risorse che vengono “accalappiate” ingiustamenteĀ dai colossi stranieri vi sono in primis le terre coltivabili: āTra il 2000 e il 2013 – si legge nella lettera pastorale – 56 milioni di ettari di terra africana sono stati venduti o concessi in gestione a stranieriā. Il considerevole sfruttamento delle risorse dei Paesi africani rischia di dilapidare i mezzi di sostentamento e di sviluppo delle popolazioni locali, afferma il documento pervenuto all’agenzia Fides.
Il fenomeno dello sfruttamento da parte di entitĆ economiche straniere in Africa centro-orienatle ha un forte impatto soprattutto in Mozambico dove il 70% della popolazione vive ancora in ambito rurale. āIl disconoscimento del diritto alla terra obbliga le comunitĆ locali ad abbandonare le proprie terre favorendo cosƬ gli investitori privatiā scrivono i Vescovi. Di conseguenza il modello di āagricoltura familiareā viene distrutto e “in tutte le province del Mozambico si registrano conflitti agrari causati dallāavvio di enormi progetti da parte di grandi impreseā.
Il lavoro minorile, piaga endemica
I Vescovi concludono la lettera sottolineando che ĆØ giunta lāora di ricercare āmodelli locali di sviluppoā che siano āautentici e giustiā e strategie globali cheĀ siano un bene āal servizio di tuttiā. Lo scorso marzo il governo di Maputo aveva inoltre denunciato che, a causa della povertĆ di molte molteĀ famiglie mozambicane, nell’ex colonia portoghese ci sono un milione e 400 mila bambini lavoratori con un salario inferiore al minimo applicato nel Paese.