Sono circa 2.500 le persone che muoiono ogni anno per le strade di Mosca, la maggior parte durante i mesi invernali segnati dal grande freddo. A vivere per le strade della capitale russa, senza un tetto sotto cui ripararsi, si contano 60mila persone: migranti, disoccupati, emarginati sociali. Sono le ultime cifre che il “club della solidarietà”, un ente cristiano di volontariato che da oltre 25 anni offre sostegno a vario livello per le persone che vogliono ricominciare a vivere con dignità, ha pubblicato sul proprio profilo Facebook, in relazione alla terza Giornata mondiale dei poveri.
L'impegno Caritas
A lavorare nelle strade di Mosca per i senzatetto sono diverse organizzazioni di ispirazione religiosa, tra cui la Caritas, che in queste settimane di novembre sta svolgendo un “corso base per volontari” indirizzato a chi “non è indifferente al problema dei senzatetto, non ne ha paura, ma non ha esperienza di volontariato e vuole aiutare”. Nei quattro appuntamenti, trasmessi anche in diretta web, vengono fornite informazioni sul “fenomeno dei senzatetto”, su quali aiuti sono disponibili a Mosca e su quali “opportunità di volontariato esistono in questo ambito”. Gli appelli “volontari cercasi” si rincorrono sui siti di queste organizzazioni, mentre il freddo più intenso sta per arrivare. Secondo la commissione delle Nazioni Unite sui Diritti Umani la stima di persone senzatetto nel mondo è di cento milioni. La statistica è sorprendente se paragonata allo stile di vita diffuso nelle zone benestanti, un problema ricorrente che sembra non trovare soluzione. Mosca è la quarta città al mondo con il maggior numero di senza fissa dimora; prima di lei, solo Manila nelle Filippine (al primo posto), seguita da New York City e Los Angeles (Usa).