Un altro squallido effetto dell'immigrazione clandestina lo fotografa oggi un rapporto di Save The Children sui minori vittime di tratta e sfruttamento in Italia. “La mancanza di percorsi sicuri e legali per i bambini rifugiati e migranti” contribuisce ad alimentare “lo smuggling, esponendo i minori a varie forme di abuso e sfruttamento tra cui il survival sex, ossia prostituirsi per far fronte a un bisogno estremo di sopravvivenza”. Il dossier evidenza l'abbandono da parte dei minori migranti delle strutture di accoglienza. Secondo dati del Ministero del Lavoro al 31 maggio 2018 i minori che hanno abbandonato le strutture di accoglienza sono stati complessivamente 4.570, per la maggior parte eritrei, somali, afghani, egiziani, tunisini e per lo più al Sud che ospita il 42% dei minori non accompagnati. Tra i minori in transito il gruppo potenzialmente più esposto ad abusi e sfruttamento è quello delle minorenni provenienti dal Corno d'Africa. Secondo il dossier dunque “l'abbandono del sistema di accoglienza e l'ingresso nell'invisibilità tipica dei migranti in transito espone a rischi notevoli i minori più fragili e più giovani,soprattutto le ragazze”.
Il fenomeno colpisce in particolare i minori eritrei a Ventimiglia nei primi mesi del 2018 ha fatto registrare un notevole incremento rispetto all'anno precedente, quando rappresentava appena il 10% dei transitanti. Nel rapporto di Save the Children si evince che degli oltre 750 migranti transitati a Ventimiglia a marzo 2018, più della metà erano eritrei, di cui più di uno su cinque minorenne. Al 31 maggio 2018 risultano irreperibili in Italia 4.570 minori, che hanno abbandonato le strutture di accoglienza in cui erano stati inseriti, in particolare nelle regioni del Sud del Paese. Si tratta per lo più di giovani eritrei (14%), somali (13%), afgani (10%), egiziani (9%) e tunisini (8%). Molto alta è la propensione all'abbandono delle comunità di accoglienza da parte delle minorenni eritree (178 quelle attualmente ospitate) e somale (65).