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Migranti minori non accompagnati: nuovo grido d’allarme

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Natale è la festa più cara ai bambini ma purtroppo sono tanti quelli che hanno ben poco da festeggiare. Tra di essi sicuramente i migranti, che spesso sbarcano sulle nostre coste neppure accompagnati e in moltissimi casi destinati a “sparire” nell’indifferenza generale. Alla vigilia della Notte Santa il nuovo allarme arriva dal report del progetto “Faro” della fondazione Terre des Hommes, che si occupa di offrire assistenza a questi ragazzi. “Minori “parcheggiati” anche per 30 giorni in porti e hotspot, strutture d’accoglienza strabordanti e prive di servizi adeguati, confini invalicabili a minori che vogliono raggiungere i familiari e che invece vengono rimandati indietro anche con violenza dalle Polizie di frontiera, ragazze costrette a prostituirsi per inseguire il sogno di arrivare nell’Europa del Nord”. Sono alcuni dei drammi segnalati dall’organizzazione.
“Le problematiche rilevate durante il 2016 dalle nostre equipe sono lo specchio della ricaduta di politiche europee e nazionali inadeguate che insistono nel concentrare lo sforzo di accoglienza sull’Italia e in particolare sulla Sicilia rispondendo al fenomeno in termini sempre emergenziali – dichiara Federica Giannotta, responsabile dei Progetti Italia della Fondazione Terre des Hommes – Province come Siracusa e Ragusa, da anni chiamate a gestire in prima linea flussi migratori impressionanti, non hanno più risorse per rispondere in modo opportuno alla situazione e il ricorso a strutture temporanee di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati sul territorio lo dimostrano. Ne consegue che persone estremamente vulnerabili come i minori giunti senza famiglia nel nostro Paese, dopo intense sofferenze e ripetuti traumi, non trovano un sistema d’ accoglienza adeguato e sono spesso esposti a errori nella definizione della loro età, come pure a permanenze prolungate in contesti di primissima accoglienza inadatti e pericolosi”.
“Un sistema d’accoglienza in linea con i diritti fondamentali dei bambini (perché molti hanno anche solo 11 anni) e dei ragazzi migranti deve favorire una presa in carico sociale, psicologica e giuridica tempestiva e professionale in tutte le fasi della loro accoglienza – prosegue Giannotta – Senza di questo è purtroppo inevitabile che una buona parte dei minori stranieri non accompagnati si “perdano”, allontanandosi dalle strutture e rischiando di finire nelle mani di organizzazioni criminali. A livello europeo, poi, urge una politica che sganci il richiedente asilo dal Paese di sbarco e soprattutto che imponga uno sforzo equo a tutti i Paesi membri; politica oggi ancora lontana”.
Quest’anno il progetto Faro ha prestato assistenza a 12.638 persone, in maggioranza bambini e famiglie con minori. Un servizio che si è svolto in prevalenza in Sicilia: a Pozzallo, Scicli, Augusta, nei centri di accoglienza delle province di Siracusa e Catania. Ma dal luglio scorso un’operatrice offre supporto anche ai giovani migranti a Ventimiglia, presso la chiesa delle Gianchette, con l’obiettivo di informare i minori stranieri non accompagnati sulla possibilità di richiedere il ricongiungimento familiare nel caso avessero parenti residenti regolarmente oltreconfine, evitando così pericoli legati al passaggio di confine illegale. Infine a Milano, la Fondazione Terre des Hommes Italia collabora con le organizzazioni che offrono accoglienza ai migranti all’Hub Migranti della Stazione Centrale.
Il progetto Faro, finanziato interamente con fondi privati, rientra nella Campagna “Destination Unknown” della Federazione Internazionale Terre des Hommes per la protezione dei bambini migranti nel mondo in fuga da guerre, povertà e violenze, che secondo i dati più recenti forniti dalle Nazioni Unite sono quasi 35 milioni.

Andrea Acali: