Il 77 per cento dei bambini e giovani che hanno transitato sulla rotta migratoria del Mediterraneo Centrale hanno subito abusi, sfruttamento o sono stati oggetto di traffico. E’ quanto denunciato dall’Unicef e dall’Oim – Organizzazione internazionale per le migrazioni – nel nuovo rapporto “Viaggi Strazianti” che raccoglie le testimonianze di 22 mila migranti, di cui 11 mila tra bambini e minori. Nel dossier, le due organizzazioni internazionali hanno chiesto all’Europa di aprire vie legali sicure per i minori migranti, di lottare contro traffico e sfruttamento di esseri umani e combattere xenofobia e razzismo.
La testimonianza di Aimano
Nel dossier, le due organizzazioni internazionali hanno raccontato la storia di Aimano, un ragazzo di 16 anni arrivato dal Gambia, da solo, a bordo di un barcone. “Se cerchi di fuggire ti sparano. Se smetti di lavorare ti picchiano. Come gli schiavi, alla fine della giornata, ci chiudevano a chiave“, ha raccontato il giovane, spiegando che per compiere il viaggio devono pagare tra i mille e i cinquemila euro.
Non detenere i minori in Libia
Inoltre, l’Oim ha rivolto un appello all’Unione europea, chiedendo ai rappresentanti dei vari governi di battersi per chiedere alla Libia “l’eliminazione della detenzione dei bambini migranti”. “Un primo passo a cui poi farne seguire altri”, ha sottolineato il direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione Internazionale delle migrazioni, Eugenio Ambrosi.