Il 2017 è appena iniziato ma, in fondo, il flusso migratorio attraverso il Mediterraneo non si è interrotto certo per celebrare l’arrivo del nuovo anno, continuando a mietere un numero sempre crescente di vittime. Solo in questi primi giorni di gennaio, sarebbero già 219 i migranti morti nel tentativo di raggiungere l’Europa via mare ma, secondo l’Organizzazione internazionale dei migranti (Oim), potrebbero essere addirittura il doppio. Sono infatti in corso delle ricerche per appurare se, nel corso dell’ultimo drammatico episodio verificatosi nel Mare nostrum, siano avvenuti i decessi di altre due centinaia di persone circa: l’indagine è stata avviata dopo il tragico naufragio del barcone libico avvenuto lo scorso 14 del mese, sulla base delle testimonianze dei sopravvissuti. Secondo il Missing migrants project attuato dall’ente, comunque, tale cifra sarebbe superiore a quella del 2015 (91 morti) ma, a ogni modo, andrebbe considerata come “bassa”.
L’organismo, ha specificato come le probabilità che il numero sia più elevato sono purtroppo molto concrete. Il numero dei presenti stimato all’interno dell’imbarcazione affondata nelle acque della Libia, infatti, si attesterebbe sulle 180 persone, addirittura 70 in più rispetto a quanto inizialmente annunciato. A questi dati, l’Oim è giunta a seguito di alcune interviste svolte fra i superstiti dell’affondamento, i quali avrebbero fornito stime più precise sul numero degli imbarcati. Inoltre, le sfavorevoli condizioni meteo, non avrebbero favorito i soccorritori, che pure hanno continuato le loro operazioni durante tutto il week-end, impiegando navi della Marina Militare italiana e un’imbarcazione dell’operazione “Triton”: “Ancora non sappiamo con precisione la nazionalità delle persone a bordo, né se vi fossero donne o bambini. Si tratta di un tragico inizio di nuovo anno”, ha commentato Federico Soda, coordinatore Oim per il Mediterraneo a Roma.
Tuttavia, al netto di ogni possibile sviluppo, per quanto riguarda il numero di profughi sbarcati sul suolo europeo, si parla di numeri sensibilmente in calo rispetto alla prima quindicina del 2016, quando furono 23664. Secondo quanto riferito a Ginevra dall’organizzazione, tra l’1 e il 15 gennaio sarebbero stati già quasi 3 mila (2876) i migranti a raggiungere il Vecchio Continente, la maggior parte dei quali sbarcati sulle coste greche (691) e italiane (2185). A quanto sembra, l’evidente discrepanza fra le due cifre sarebbe dovuta all’accordo stipulato nel marzo scorso tra Turchia e Unione Europea, volto a limitare il flusso migratorio in entrata. Circostanza, tuttavia, che non ha arginato i contorni tragici di una storia che prosegue, ieri come oggi, accompagnata dal suo carico di drammi esistenziali. Senza badare al passaggio da un anno all’altro.