Quest’anno sono stati quasi 8 mila gli haitiani arrivati in Messico dal Guatemala nel tentativo di raggiungere gli Stati Uniti. Queste cifre impressionanti sono state diffuse dalle autorità messicane e sono confernate dall’Istituto Nazionale della Migrazione: secondo l’Inm, inoltre, più di mille persone provengono da Paesi africani e quasi 4 mila da Paesi asiatici.
Dato che questi migranti non possono essere rimpatriati, il Messico concede loro un visto temporaneo di 20 giorni per attraversare il Paese e raggiungere in questo modo gli Stati Uniti, ossia la loro destinazione finale. Tuttavia, la settimana scorsa il governo statunitense ha intensificato i suoi sforzi per espellere gli haitiani, arrivati a migliaia negli ultimi mesi attraverso i valichi di confine della California con il Messico.
Sono diverse le segnalazioni pervenute all’agenzia di stampa Fides sulla difficile situazione al confine tra Messico e Usa: a Tijuana, città messicana vicino alla frontiera statunitense, gli haitiani devono attendere fino a tre settimane per ottenere un appuntamento per presentare il proprio caso alle autorità del Bureau of Customs and Border Protection degli Stati Uniti. Nel frattempo molti di loro sono costretti a cercare dove dormire e mangiare in questa città messicana.
“Questa situazione è solo all’inizio”, ha commentato Padre Patrick Murphy, dei missionari Scalabriniani (Ms), Coordinatore generale della rete case dei migranti, che gestisce la Casa del Migrante a Tijuana. Padre Murphy ha già accolto migliaia di haitiani in attesa di un appuntamento con le autorità, ma ritiene che serva maggiore sostegno da parte del governo messicano: “non solo perché è necessario, ma perché questa situazione è solo al inizio” ha detto.