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Messe in tutte le cattedrali del mondo per i migranti

L'ex premier greco Alexis Tsipras ha ringraziato il Papa dopo l'udienza in Vaticano ā€œcon tutto il cuore per il suo sostegno alla Grecia nel suo sforzo di affrontare la crisi dei rifugiati con umanitĆ ”. Padre Michael Czerny, segretario speciale del sinodo, sottosegretario della sezioneĀ migrantiĀ e rifugiati del Vaticano, che prenderĆ  la porpora il 5 ottobre, alla vigilia dell'apertura dellā€™assise episcopale sullā€™Amazzonia: “Il pontificato di Jorge Mario Bergoglio offre continue conferme e testimonianze evangeliche del Vangelo della Misericordia che unisce inscindibilmente dottrina sociale della Chiesa e pastorale dei migranti”. “Domenica prossima, 29 settembre, ricorrerĆ  la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato – ha ricordato allā€™Angelus il Papa -. Per lā€™occasione celebrerĆ² la Santa Messa qui in piazza San Pietro. Vi invito a partecipare a questa celebrazione per esprimere anche con la preghiera la nostra vicinanza aiĀ migrantiĀ e rifugiati del mondo intero”.Ā Ā 

Urbi et orbi

Messe in tutte le cattedrali del mondo, domenica prossima, quando ricorrerĆ  la 105Ā° Giornata mondiale del migrante e del Rifugiato. Per lā€™occasione, il Papa presiederĆ  appunto in piazza San Pietro una messa alle 10.30. “Il tema della Giornata 2019 – ricorda la sezione migranti del dicastero vaticano per lo Sviluppo umano integrale – ĆØ ā€œNon si tratta solo di migrantiā€, tema che invita a riflettere sul fatto che migranti, rifugiati, sfollati interni e vittime della tratta sono tra i destinatari di una preoccupazione piĆ¹ grande, che riguarda tutti gli abitanti delle periferie esistenziali e, in fondo, riguarda tutti noi come singoli e come unica famiglia umana. Si tratta infatti delle nostre paure, della nostra umanitĆ , del nostro desiderio comune di costruire un mondo migliore”.Ā La celebrazione eucaristica presieduta dal Papa ĆØ organizzata dalla Cei in collaborazione con la sezione migranti e rifugiati del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale della Santa Sede. La Conferenza episcopale italiana ha deciso di unirsi al Papa, chiamando a raccolta in Piazza San Pietro tutti i fedeli e la Sezione Migranti e Rifugiati estende lā€™invito a tutti coloro che si stanno impegnando pastoralmente a favore di migranti, rifugiati e vittime della tratta, in Italia e allā€™estero. La Sezione Migranti e Rifugiati ha invitato le diocesi in tutto il mondo a unirsi in preghiera a Papa Francesco, celebrando la Giornata nelle cattedrali”.

Accanto allā€™umanitĆ  ferita

Jorge Mario Bergoglio mette al centro la necessitĆ  del dialogo in un mondo aperto. Il mondo che Francesco descrive e interpreta ĆØ un mondo aperto, dove in principio non esistono situazioni o abitudini precostituite, ma ĆØ un mondo di relazioni e di dialogo, due aspetti che sono per lui una regola di vita. E infatti giĆ  dalla prima intervista concessa da Francesco alla carta stampata nel settembre 2013 emergono proprio queste linee-guida del ā€œpontificato della misericordiaā€. La misericordia ĆØ il sentimento di compassione per lā€™infelicitĆ  altrui, che spinge ad agire per alleviarla. Misericordioso ĆØ lo sguardo del papa figlio di migranti sullā€™umanitĆ  ferita del terzo millennio. ā€œSenza la misericordia la nostra teologia, il nostro diritto, la nostra pastorale corrono il rischio di franare nella meschinitĆ  burocratica o nellā€™ideologiaā€, scrive il 3 marzo 2015 Francesco in una lettera allā€™arcivescovo di Buenos Aires Mario Poli. Opera di misericordia nella morale cristiana ĆØ unā€™opera in cui si esercita la virtĆ¹ della misericordia, e, con significato piĆ¹ generico, ĆØ un atto di bontĆ , di caritĆ  verso chi soffre.

La lezione della strada

Dalla sua storia personale Jorge Mario Bergoglio ha imparato che i personalismi, le decisioni brusche e gli autoritarismi stancano e non portano lontano. Se nā€™ĆØ accorto quando, diventando vescovo, iniziĆ² a lavorare con i poveri di Buenos Aires. Per questo le sue attenzioni sono prima alle persone che non alle strutture preposte. Non categorie sociologiche, ma luoghi dove essere Chiesa e far vivere il messaggio evangelico. Se parla della donna ĆØ perchĆ© ha ascoltato realmente le donne di Plaza de Majo in Argentina; se parla di periferie ĆØ perchĆ© la Settimana Santa, anche da vescovo, la celebrava neiĀ barrios; se parlaĀ di migranti ĆØ perchĆ© ha dovuto accogliere peruviani, bolivianiĀ e paraguayani giunti a Buenos Aires e finiti nel vortice dellaĀ spaventosa crisi argentina del 2003. Questa ĆØ la chiesa nelĀ mondo contemporaneo dellaĀ Gaudium et SpesĀ che papaĀ  FrancescoĀ promuove.Ā Tutto il magistero di Francesco ĆØ fatto di profezia e non diĀ soluzioni tecniche. Come se dicesse: io ti faccio vedere ciĆ² cheĀ tu non sei piĆ¹ in grado di vedere a causa delle cataratte storicheĀ o ideologiche che ti riducono la vista: gli uomini-scarto, lā€™umanitĆ Ā e la fratellanza dei migranti, la catastrofe ecologica cheĀ minaccia la vita soprattutto dei popoli piĆ¹ poveri, ecco io tiĀ tolgo le cataratte che ti impediscono di vedere, ma la soluzioneĀ tecnica a questi drammatici problemi la devi trovare tu, ĆØ responsabilitĆ  politica tua, io non voglio invadere il terreno della tua autonomia e della tua competenza di laico e soprattutto di laico impegnato in politica.

Le radici del Magistero sociale di Francesco

La Chiesa dopo il Concilio, soprattutto in Occidente, ha innovato molto nel rapporto con il mondo moderno e nel dialogo interreligioso, ha realizzato meno dellā€™aspirazione a una Chiesa dei poveri. Ma almeno in America latina le cose sono andate diversamente, sia per la situazione sociale di partenza che per la sensibilitĆ  dei vescovi, anche nei confronti del pensiero di Paolo VI. Oggi che il Papa ĆØ un latinoamericano e che ha indetto il giubileo della misericordia, lā€™ispirazione di Roncalli e le realizzazioni di Montini potrebbero suscitare ulteriori declinazioni, e chissĆ  che non ne venga fuori qualche sorpresa nella prosecuzione di un pontificato giĆ  ricchissimo di segni e realizzazioni. Il nodo ĆØ costituito dal legame tra Bergoglio e i suoi predecessori, in particolare Giovanni XXIII. Lā€™arcivescovo di Catanzaro Vincenzo Bertolone, postulatore della causa di beatificazione del martire antimafia don Pino Puglisi, indica Roncalli come battistrada del Concilio e Francesco come il papa che ritesse la stoffa della Chiesa conciliare. ā€œOccorre analizzare un nucleo tematico bipolare, ossia la relazione dei pontefici da Giovanni XXIII a Francesco tra di loro e, di questi, con il Concilioā€, spiega il presule della congregazione Missionari Servi dei Poveri (S.d.P), che ĆØ stato viceministro vaticano degli Istituti di vita consacrata e delle SocietĆ  di vita apostolica e dal settembre 2015 ĆØ il presidente dei vescovi calabresi. AncheĀ la misericordia non ĆØ proposta solo come tema teologico, scrutabile nelle scritture e ben visibile nelle parabole della misericordia del capitolo 15 di Luca, Ā«il nucleo del Vangelo della nostra fedeĀ». Essa ĆØ un agire costante, instancabile di Dio che, a sua volta, muove allā€™azione: per Saracino cā€™ĆØ un modo di argomentare di Francesco, derivante dalla sua spiritualitĆ  ignaziana, che ĆØ quello di partire da ciĆ² che nella fede ĆØ in movimento. Inoltre, non cā€™ĆØ condizione migliore del movimento per situare la persona umana.

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