Non tutta Europa si avvia verso il suicidio demografico. Ci sono, infatti, Paesi come l'Ungheria, che stanno gradualmente invertendo la tendenza di denatalità. Lo stanno facendo attraverso una serie di politiche pro-famiglie messe in campo. Ecco allora che il numero degli aborti praticati è sceso di oltre un terzo, passando dai 40.449 del 2010 agli attuali 28.500. In netta flessione anche i divorzi dai 23.873 del 2010 ai 18.600 del 2017, mentre i matrimoni sono in aumento, dai 35.520 del 2010 ai 50.600 del 2017. A darne l’annuncio, è stato il ministro per la famiglia, i giovani e gli affari internazionali, Katalina Novak, nel corso di un intervento in buona parte ispiratosi espressamente all’Humanae Vitae ed alla Veritatis Splendor, ad una conferenza internazionale su vita e famiglia.
Il Paese magiaro negli ultimi anni ha innescato un mix di misure culturali ed economiche per rilanciare il tasso di fecondità. Si tratta di basse rette per le scuole materne, testi scolastici gratuiti, il congedo retribuito per i figli (esteso a tre anni), le agevolazioni fiscali per le famiglie, l'alloggio, le indennità fiscali che incoraggiano le giovani coppie a sposarsi, sussidi per la casa, campi estivi gratuiti per i bambini: ciò ha portato concretamente nelle tasche dei genitori un + 63,8% di utile netto nel bilancio di casa rispetto al 2010.