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L'origine del male sui bambini

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Dal 1982, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha istituito la “Giornata Internazionale dei bambini innocenti vittime di aggressioni”. Aggressioni che possono andare dai maltrattamenti fisici, ovvero i “corporal punischement”, a quelli psicologici, alla violenza assistita, all’essere vittime impotenti di persecuzioni o guerre. Giornata che si celebra ogni 4 giugno per ricordare alle famiglie, ai popoli, ai governanti del mondo, il dolore e i gravissimi guasti e traumi psicofisici che possono affliggere i minori innocenti che subiscono queste aggressioni. E che per questa ragione si ammalano nel corpo e nella mente. E, ancora, per denunciare i danni di cui sono vittime i minori  che assistono ad aggressioni e a violenze in casa e nel sociale. Si pensi, ad esempio, alle guerre che, nel mondo, coinvologono ben 250 milioni di minori, i quali non possono reagire se non “pietrificandosi” fisicamente e mentalmente, se non fuggendo e nascondendosi. Magari e, soprattutto, al seguito di genitori, parenti e/o, comunque, di adulti che, pur volendo, non possono assicurare  loro alcuna protezione o difesa.

Vittime

I bambini che sono vittime innocenti di questi abusi, soprusi, persecuzioni, menomazioni, guerre; i bambini costretti a subire e, perfino, a fare violenza ad altri poiché, nonostante siano minori, vengono arruolati e preparati a fare la guerra, ad uccidere e a farsi uccidere, vengono feriti, spesso in modo irrimarginabile, oltre che nel corpo, nell’anima. La loro mente subisce un così grave choc – quello, anzitutto e soprattutto, di sentirsi soli, impotenti, indifesi, di fronte al male e alla morte – che essi possono adottare crescendo, comportamenti auto o etero aggressivi. Ovvero, possono deprimersi fino al punto di ammalarsi, fisicamente o mentalmente,  perfino, di suicidarsi. Oppure, possono trasformare il loro dolore, per essere stati vittime di violenza, nel bisogno di “scaricare” quello che hanno patito su altre persone. Per vedere negli occhi di altri inividui la loro stessa paura, la loro stessa umiliazione, il loro stesso disorientamento, la loro stessa sottomissione e disperazione.Per evitare di sentirsi vittime diventando aguzzini spesso per sempre.

Circolo vizioso

Poiché dietro chi pratica la violenza nei confronti di minori innocenti – ma anche di donne, anziani ed esseri umani indifesi – c’è sempre un’esperienza di abuso, di male e di morte che ha favorito lo strutturarsi di una crudeltà difensiva e vendicativa. Una crudeltà capace di alimentare distruttività e criminalità, anzitutto e soprattutto, in quegli esseri umani che sono cresciuti nell’odio e nella paura. Così, la giornata del 4 giugno  nasce anche in nome della necessità di prevenire nei bambini-  e, non soltanto – ogni esperienza estrema di violenza, paura, odio di cui essi possono essere vittime. In ogni situazione nella quale l’angoscia di morte, madre di tutte le altre, non può trovare, nella conoscenza, nell’alleanza, nel rispetto, nell’inclusione, nella misericordia, la vera, necessaria forza per essere arginata, contenuta, gestita. E trasformata, poi, in “risorsa” perchè comune a tutti gli esseri umani.

L'Agenda

Non a caso, “l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, approvata nel 2015, prevede un piano universale per il raggiungimento degli obbiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs), per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. Il raggiungimento degli obiettivi  che  l’Agenda assicurerebbe è la riduzione di conflitti e povertà, l’accesso all’acqua e al cibo, l’istruzione e, in generale, la creazione di un mondo più sicuro per i bambini di tutto il mondo”. Un mondo nel quale vengano offerti da autorità autorevoli,familiari, educative, sanitarie, legali, sociali- presenti e competenti- interventi culturali ed economici, governativamente previsti e mirati a prevenire, in ogni ambito e ad ogni livello, violenze, abusi, degrado, disperazione nella vita dei minori, futuri adulti. 

Maria Rita Parsi: