In attesa che arrivino domattina a Roma, attesi alle 4.30 all'aeroporto di Fiumicino, i 113 rifugiati da Sud Sudan, Somalia ed Eritrea, dall'Etiopia arriva il plauso all'Italia.
Ato Zeynu Jemal, direttore generale dell’agenzia Arra, l’organismo del governo etiopico per i rifugiati, ha lanciato un appello “ai governi di tutto il mondo, in modo speciale ai Paesi europei, perché seguano l’esempio dell’Italia: la nostra grande speranza è che il programma dei corridoi umanitari sia esteso e rafforzato”.
I 113 attesi per domattina sono il risultato di un Protocollo di intesa tra Stato, Comunità di Sant’Egidio e Conferenza episcopale, che opera attraverso Caritas Italiana e Fondazione Migrantes.
Anche il rappresentante dell’ambasciata italiana in Etiopia Pietro Panarello ha auspicato “che questa iniziativa sia imitata ad altri Paesi europei”.
L’Etiopia è uno dei Paesi africani che accoglie il più alto numero di rifugiati dai Paesi limitrofi, circa 900mila, la maggioranza vive nei campi profughi alla frontiera e almeno 20mila nella capitale. In Italia già 3mila rifugiati sono accolti dalle diocesi italiane, i 113 in partenza oggi saranno destinati a 18 Caritas diocesane. Si stima che saranno 500 i profughi che giungeranno in Italia dall'Etiopia nei prossimi due anni.