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Le università non vogliono i pro-life

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Non sono tempi facili per i pro-life in Scozia. Il quotidiano di Glasgow “The Herald” ha rivelato che l'Associazione degli studenti dell'Università di Aberdeen ha detto “no” alla richiesta di affiliazione avanzata dall'Aberdeen Life Ethics Society, gruppo impegnato a difesa della vita.

I precedenti

Non si tratta di un caso isolato: nei mesi scorsi si sono verificati diversi precedenti nelle università scozzesi. Il Consiglio di Rappresentanza degli Studenti dell'Università di Glasgow aveva già impedito l'affiliazione agli Students for Life. Mentre ad ottobre era stata l'Università di Strathclyde a porre un simile divieto per i gruppi pro-vita a causa di forti sollecitazioni legali. Questi rifiuti sono stati motivati proprio dal tipo di valori e finalità che animano le associazioni di studenti attivi in difesa della vita.

La reazione

Sul suo profilo Facebook ufficiale, l'Aberdeen Life Ethics Society ha così commentato la notizia dell'esclusione che comporterà la perdita di diversi spazi e fondi all'interno dell'ateneo: “La censura è un'epidemia crescente in molti campus universitari in questo Paese, e l'Associazione degli studenti dell'Università di Aberdeen ha ora scelto di essere l'ultimo di una lunga serie di associazioni di studenti che reprimono in modo selettivo la libertà di parola di alcuni studenti e società”. “La volontà di Ausa di censurare il discorso dissenziente – si legge ancora nel post – a prescindere dal fatto che tale discorso sia protetto dalle leggi del Regno Unito e dell'Ue, dovrebbe essere agghiacciante per qualsiasi studente obiettivo che crede che il libero scambio di idee sia vitale per una comunità universitaria”.

La doppia morale

Un atteggiamento discriminatorio che risulta particolarmente odioso quando viene utilizzato da chi, poi, predica l'esatto opposto: “L'Ausa – scrivono ancora i giovani di Aberdeen Life Ethics Society – si vanta di essere radicalmente tollerante, ma la sua decisione di bloccare la formazione di una società di minoranza serve solo ad illuminare la natura sbilenca di come la tolleranza viene effettivamente praticata nel nostro campus … per un'associazione studentesca che rivendica la sua presunta liberalità, questo risultato è un travestimento illiberale”. 

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