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Le missioni aiutano mamme e neonati in ospedale

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Un'ambulanza che permetta alle donne in gravidanza di raggiungere l’ospedale in tempo per il parto, una incubatrice e un macchinario per ecografie, che permetteranno la crescita del reparto maternità in un paese africano come l'Uganda, dove la mortalità infantile è altissima.

Grazie ai fondi raccolti, “oggi donne, uomini e bambini nella comunità di Bujuni possono accedere a un numero sempre maggiore di servizi sanitari ed educativi efficaci, in un ambiente che tenga conto anche dei bisogni religiosi”. E' il pensiero espresso in una nota inviata all'Agenzia Fides, da Godwin Yidana, coordinatore dei programmi internazionali di Catholic Mission Australia, direzione australiana delle Pontificie Opere Missionarie, commentando i risultati positivi di un recente sondaggio condotto dal Ministero della Salute ugandese ceh ha evidenzianto come il “St Luke Health Centre”, polo sanitario su cui è focalizzata l’attenzione e l’aiuto di “Catholic Mission Australia lo scorso anno, è risultato la prima realtà assistenziale sanitaria del distretto di Kibaale, nella provincia occidentale del paese, superando altri 81 centri.

La valutazione ha tenuto conto di vari aspetti come gestione finanziaria, infrastrutture, servizi e strumenti medici. “Siamo orgogliosi di aver supportato il Centro sanitario di St Luke's in Uganda, finanziando le attività di gestione del progetto, e di aver così contribuito a rendere indipendente questa realtà, che ora potrà cercare contributi anche a livello locale”, ha commentato Yidana. Il tasso di mortalità infantile (sotto un anno di età) in Uanda tra i più alti al mondo.  Qui, infatti, muoiono circa 57 neonati ogni 1.000 feti nati vivi secondo dei dati del 2016. 

Milena Castigli: