Un premio a chi fa un figlio o lo adotta. Lo ha deciso la Lavazza, stanziando 250 euro una tantum. A riferirlo è Denis Vayr della Flai Cgil, subito dopo l'accordo integrativo per il periodo 2018-2021, che interessa poco più di 200 dipendenti dello stabilimento di Settimo Torinese. L'intesa, approvata quasi all'unanimità nelle assemblee, prevede per quest'anno un premio di circa 3.100 euro legato a performance di gruppo e di stabilimento. Dal 2019 potrebbero scattare assunzioni legate a nuove produzioni.
Quella di favorire la natalità tra i propri dipendenti potrebbe diventare tra le aziende un'idea innovativa, proficua benché in controtendenza rispetto alle scelte di molti altri, che tendono a finire il rapporto con le neo-mamme per non incorrere nel periodo di maternità retribuita. Appena una settimana fa ha occupato spazio sui media la scelta di Luigi Sposato, presidente della Eurointerim Spa, di stanziare in un fondo ad hoc 50mila euro per garantire un aumento di stipendio alle dipendenti che tra il 2018 e il 2019 fanno figli. “Otto dipendenti su dieci qui sono donne. Tutte le volte che tornano dalla maternità, io le vedo lavorare meglio, più felici e sicure. Fare figli fa bene al lavoro”, ha commentato il presidente dell'azienda padovana.
Prima di lui, nel 2017, fu il proprietario di una ditta lattiero-casearia di Vicenza, la Brazzale, a premiare chi sceglie la famiglia, stanziando un bonus bebè di 1.500 euro per ogni nuovo nato. Per accedere al premio è necessario un unico requisito, oltre a quello di aver appena avuto un bambino: essere dipendenti da almeno due anni e assicurare la collaborazione per i due anni successivi a ogni lieto evento. Chissà che il vento non stia cambiando.