Elisa Pomarelli, la 28enne piacentina scomparsa due settimane fa assieme al suo amico Massimo Sebastiani, è morta. Il corpo esanime della giovane è stato rinvenuto nella zona di Sariano di Gropparello, riversa in un fossato situato in un punto non facilmente accessibile. Dinanzi all'ennesimo femminicidio, tra i tanti messaggi di cordoglio giunti alla famiglia della vittima, c'è anche l'appello di Telefono Rosa Piemonte.
La nota
“Massimo Sebastiani ha orrendamente ucciso Elisa Pomarelli”, esordisce il comunicato. Sebastiani – che ha confessato ieri ai carabinieri le proprie responsabilità – risulta essere indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. “Orrendamente – prosegue Telefono Rosa – significa averla uccisa, occultandone i poveri resti. Significa averla ammazzata con lucida premeditazione, liberandosi del corpo e fuggendo”. “Eppure – prosegue – la maggior parte degli organi di informazione parla di raptus, di un uomo che ha perso la testa, di persona innamorata fino alla follia. Non si ammazza per amore! Pensare che ancora una volta l’amore abbia fatto un’altra vittima è inaccettabile”, aggiunge il Telefono Rosa Piemonte. “A quanto riportano gli organi di stampa per gli inquirenti risulta uomo pentito e collaborativo, preda di un raptus e non armato di chiare intenzioni omicide. Raptus, follia e chissà cos’altro sono poi gli alibi che portano molti altri uomini a sentirsi immuni dall’esercitare violenza nei confronti di una donna. A chi fa informazione, a chi indaga, a chi giudica – l'appello dell'assocoazioni – il compito di cambiare non i propri comportamenti ma i propri linguaggi. Perché anche quest’anno nessun passo avanti è stato fatto per impedire che una donna venisse ammazzata”.