A poco più di una settimana dal tentato colpo di Stato in Turchia, sono oltre 60mila gli insegnanti, i magistrati, i funzionari pubblici, i giornalisti sollevati dal loro incarico, mentre sono state incarcerate 13 mila persone, e il numero, in entrambi i casi, cresce costantemente.
Associazioni, sindacati, reti e ong italiani hanno inviato una lettera aperta a Federica Mogherini, Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri, in cui esprimono profonda preoccupazione per la deriva autoritaria assunta dal governo turco. Il prolungamento dello stato d’emergenza e la sospensione della Convenzione Europea dei Diritti Umani, sottolineano, aprono scenari drammatici, mentre il presidente Erdogan con sistematiche epurazioni sta eliminando qualsiasi luogo di produzione di idee critiche, nelle scuole, nelle università, nei media, nella magistratura.
“Di fronte a questo scempio della democrazia – affermano i promotori – le istituzioni e i governi europei non hanno purtroppo reagito con la necessaria fermezza. L’Ue sta dimostrando di essere vittima del ricatto esercitato dal governo turco data la sua posizione strategica nella regione. Ma nessuna ragion di stato può giustificare il silenzio di fronte alle violazioni dei diritti umani e agli arresti indiscriminati”.
Le associazioni e le ong hanno chiesto alla Mogherini di mettere in campo tutte le azioni possibili per fermare il contro golpe di Erdogan, impegnandosi a loro volta a promuovere in Italia e in Europa azioni di solidarietà con il popolo turco, con l’obiettivo di arrivare all’organizzazione di un grande appuntamento europeo per manifestare contro le azioni di Erdogan, che sembrabo volte ad eliminare la democrazia in Turchia.