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L’allarme dell’Unicef: “In Paesi colpiti da conflitti, 180 milioni di persone senza acqua potabile”

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Sono 180 milioni le persone nel mondo che non hanno accesso all’acqua potabile in Paesi colpiti da conflitti, violenze ed instabilità. E’ questo l’allarme lanciato dall’Unicef in occasione della Settimana Mondiale dell’Acqua (dal 27 agosto al 1 settembre). Secondo quanto riferito da una recente analisi del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia e dell’Oms – l’Organizzazione mondiale per la sanità -, le persone che vivono in situazioni di difficoltà hanno una probabilità quattro volte maggiore di non avere acqua potabile, rispetto alle popolazioni in situazioni differenti. Delle 484 milioni di persone che si stima vivessero in situazioni di fragilità nel 2015, 183 milioni non avevano servizi per l’acqua potabile.

La situazione in Siria

In Siria, dove il conflitto è ancora in corso e sembra non accennare a placarsi, circa 15 milioni di persone hanno bisogno di acqua sicura; fra di loro ci sono 6,4 milioni di bambini. L’acqua è stata in più di un’occasione utilizzata come arma di guerra: ad esempio, nel 2016 ci sono stati almeno 30 tagli intenzionali alle forniture idriche di Aleppo, Damasco, Raqqa, Hama e Dara, con tanto di pompe distrutte e fonti contaminate.

Nigeria, Sud Sudan e Yemen

In zone colpite dal conflitto nel nord-est della Nigeria, il 75 per cento delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie sono state danneggiate o distrutte, lasciando 3,6 milioni di persone senza nemmeno i servizi idrici di base. In Sud Sudan, dove i combattimenti durano da oltre tre anni, circa la metà dei punti d’acqua nel paese è stata danneggiata o completamente distrutta. In Yemen, un paese scosso dall’impatto di oltre due anni di conflitto, le reti per il rifornimento idrico che servono le città più grandi del paese sono a rischio imminente di collasso a causa dei danni e del degrado causati dalla guerra. Circa 15 milioni di persone nel paese sono state isolate dall’accesso regolare ai servizi idrici e igienico-sanitari.

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