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La sorte del piccolo Alfie resta incerta

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I genitori del piccolo Alfie Evans dovranno aspettare ancora per sapere se verrà concesso loro l'appello contro una sentenza che autorizza i medici a staccare i supporti vitali a loro figlio. La Corte d'Appello oggi ha respinto la loro richiesta di sospendere l'udienza per consentire una consultazione con i legali sulle prossime mosse da intraprendere. L’avvocato Stephen Knafler, che difende i genitori di Alfie, ha chiesto – come riferisce Notizie ProVita – un rinvio dell’udienza di  due settimane “per avere un momento opportuno per la riflessione dei genitori”. I giudici hanno detto che l’udienza non è sospesa, ma emetteranno la sentenza più avanti, alla fine dell’esame di tutta la documentazione.

La coppia vorrebbe portare all'estero il bambino per tentare ogni strada per farlo curare, a Roma o in Germania, in struttere ospedaliere disposte a curare il piccolo. I giovani genitori vorrebbero battere la strada delle cure palliative. “Sfortunatamente, certe volte ci sono situazioni come questa in cui non è possibile raggiungere un accordo e la squadra di cura del piccolo è convinta che un trattamento attivo e continuativo non sia nel miglior interesse del bambino”, la risposta dell'ospedale.

Alfie, che ha 21 mesi, è attaccato a una macchina a causa di una malattia neurologica non del tutto diagnosticata. Il 20 febbraio scorso l'Alta Corte di Londra ha stabilito che continuare i trattamenti sarebbe “scorretto e disumano”. Le toghe della capitale britannica hanno ribadito quanto affermato dai loro colleghi del Tribunale di Liverpool a inizio febbraio. Al momento della sentenza, la mamma del bambino è fuggita via dall'Aula, mentre il papà è crollato in un pianto a dirotto. Entrambi i genitori sono poco più che ventenni.

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