Il presunto omicidio commesso del tabaccaio di Pavone (Torino), nei confronti di uno dei tre aggressori che alle prime luci dell'alba avrebbe tentato di rapinare il suo esercizio commerciale, è senza dubbio il principale evento della giornata odierna. L'uomo è stato indagato per eccesso colposo di legittima difesa: arrivato molto provato in procura per l'interrogatorio, il tabaccaio ha preferito non rispondere alle domande dei pm e sarà dunque ascoltato la settimana prossima. Questa è la cronaca, ma il fatto non poteva non generare una lunga serie di commenti da parte delle istituzioni, politici e anche semplici uomini comuni. D'altronde l'approvazione della nuova legge sulla legittima difesa è troppo recente nell'immaginario collettivo dell'opinione pubblica e non solo. Quindi anche In Terris ha voluto ascoltare il parere di alcuni esperti.
Le parole del ministro dell'Interno
Tra i primi a commentare il tragico fatto piemontese, il vicepremier Matteo Salvini: “Tabaccaio di 67 anni, incensurato e già rapinato numerose volte, stanotte si è difeso durante l’ennesimo furto e (purtroppo) ha ucciso uno dei tre ladri, con un’arma legalmente detenuta. Nel pieno rispetto delle indagini della Procura a lui va la mia solidarietà umana e politica”, ha dichiarato in una diretta Facebook il leader della Lega. “Spero possa fruire della nuova legge – ha aggiunto Salvini – che garantisce la legittima difesa a tutti”.
Il segretario generale del Sindacato Italiano Appartenenti Polizia
“E' legittimo che i cittadini si possano difendere quando viene posta in essere – ha esordito il leader del Siap, Giuseppe Tiani – una violenza o un tentato crimine nei loro confronti. Questa è la premessa”. Però: “Esiste un’idea barbara che è quella di delegare ai cittadini la propria incolumità, perché ciò non offre alcuna garanzia rispetto alla nostra civiltà giuridica”. E ancora: “E’ chiaro che quello che è successo a Pavone è il frutto di una cultura sbagliata che da qualche anno viene seminata all’interno del Paese, perché si manipola la paura della gente in maniera irresponsabile per il solo fine politico”. “Anziché – ha concluso Tiani – soffiare sulle paure della gente sarebbe il caso di potenziare le forze di polizia e non mi riferisco soltanto agli organici. Ma anche agli strumenti giuridici, alle competenze e agli investimenti in professionalità”.
Quanto conviene armarsi
E' realmente utile avere delle armi in casa? “Non sono un deterrente” ha risposto in maniera laconica un esperto che chiede di restare anonimo. “Perché come prima cosa le persone che entrano dentro una casa si assumono il rischio di un contatto con chi abita dentro, quindi fanno un salto di qualità rispetto al semplice ladro. Mettono nel conto di potersi imbattere in una persona armata”. Poi c'è un'altra considerazione: “Chi invece le detiene non sempre è preparata ad usarla. Alcuni fanno tiro sportivo, ma la maggior parte ha dei fucili da caccia oppure armi lasciate da parenti che non sanno come funzionano”. Dunque: “Chi si vuole armare deve prepararsi, altrimenti si trasforma in un fattore di debolezza“.