Una lettera di protesta raccoglie in Rete le firme di studenti ed ex studenti che contestano il rinnovamento del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e Famiglia. E due settimane fa Ā il Papa emerito Benedetto XVI, ha ricevuto monsignor Livio Melina, uno dei professori esclusi dalla riorganizzazione. Ā Non accennano a placarsi le polemiche seguite al rinnovamento della realtĆ accademica deciso dalĀ motu proprioĀ di Papa FrancescoĀ Summa familiae cura.
Motu proprioĀ Summa familiae
āNessuna epurazione, nessuna volontĆ di cancellare quanto costruito da papa Wojtyla, nessuna strategia per mettere allāangolo la teologia morale e rimpiazzarla con una confusa sociologia postmodernista – spiega Luciano Moia suĀ AvvenireĀ -. Le voci rimbalzate tra il 'bar sport'Ā dei social e qualche media non si sa quanto capzioso o quanto disinformato, hanno tentato di dipingere lāoperazione di rinnovamento del Pontificio istituto teologicoĀ Giovanni Paolo II, sollecitata da papa Francesco con il Motu proprioĀ Summa familiaeĀ cura come una strategia per annacquare gli studi di alta specializzazione sulla famigliaā. Quanto cāĆØ di vero in questa vulgata? āProprio nullaā, risponde Moia. La gran parte dei docenti che giĆ insegnavano al preesistenteĀ āGiovanni Paolo IIāĀ saranno coinvolti nel nuovo. Come previsto dagli statuti, sono state inviate le lettere con cui si annunciava, come esplicitato nel Motu proprio, la cessazione delle attivitĆ e quindi, a norma di diritto canonico, la decadenza dei ruoli. Ma sono partite altrettante missive per gli incarichi che riguardano quasi tutti i docenti. E altri se ne aggiungeranno.
Nuovi strumenti
āIl rinnovamento risponde al grande impulso di Papa Francesco, che ha incoraggiato sin dallāinizio lāIstituto a dotarsi di tutti gli strumenti necessari per adempiere la missione che gli era stata affidata con la creazione di Giovanni Paolo II, nel nuovo contesto in cui la Chiesa vive i suoi legami dāamore nellāambito della trasmissione della vita umana e della fede cristiana che attengono al matrimonio e alla famiglia, secondo il disegno di Dio – chiarisce aĀ Vatican news ilĀ preside dellāistituto, monsignor Pierangelo Sequeri -. Nuovi strumenti vuol dire strumenti di conoscenza: non solo nellāambito delle cosiddette scienze umane, ma anche dellāapprofondimento teologico e pastorale, che devono piĆ¹ strettamente saldarsi. Nuovi strumenti vuol dire anche strumenti adeguati di informazione aggiornata e di formazione pratica (osservatorio internazionale, counseling pastorale, diritto comparato, mediazione familiare). Lo scrupolo di adesione trasparente e profonda alle ricchezze della tradizione cattolica e del magistero autorevole, invece, non rappresenta certo unāinnovazione. Le polemiche, piĆ¹ o meno maliziose, a questo riguardo, che mirano a coinvolgere i molti studenti che guardano con fiducia ad un progetto di un sapere e di una formazione realmente ācattoliciā, coltivano certamente altri interessi. Non sono quelli di Giovanni Paolo II, non sono quelli di Papa Francesco, non sono quelli dellāIstitutoā. E per il nuovo anno accademico monsignor Sequeri si augura che āquando il progetto apparirĆ nella sua completezza, mostrando il suo carattere costruttivo e di rilancio dellāispirazione che ha generato lāIstituto di alti studi che ho lāonore di presiedere, il quale nutre lāambizione di onorare la fiducia del magistero, rappresentando un motivo di onore e di stima per la Chiesa cattolica, tutti possano sentirsi orgogliosi di farne parte, trovando ulteriore motivo per offrire fiducia e affezione alla collaborazione che si renderĆ necessariaā. E aggiunge: āLāamore deve scacciare il timore, la comunione deve vincere la diffidenza e la bellezza della causa comune deve prevalere sugli interessi personali. I motivi non mancheranno. E Dio ricompenserĆ la dedizione che offriremo con gioiaā. Respinte, quindi,Ā āle accuse basate su unāinformazione distorta, faziosa, talvolta in mala fede, che spesso non ha mai neanche cercato una verifica delle notizie alla fonteā, assicurano i vertici del Pontificio istituto.
Etica e teologia
āGli unici due casi di mancata conferma di professori ordinari si riferiscono a situazioni oggettivamente non piĆ¹ sostenibili – sottolinea Moia -, la prima riguarda padre JosĆ© Noriega Bastos che, in quanto superiore generale dellāIstituto Religioso āDiscĆpulos de los Corazones de JesĆŗs y MarĆaā, non puĆ² essere allo stesso tempo ordinario di una cattedra in un istituto pontificio. Le indicazioni diĀ Veritatis gaudiumĀ e del canone 152 del Codice di diritto canonico parlano chiaro. Un vescovo, un superiore generale, ma neppure un parroco possono allo stesso tempo essere nominati ordinari. Ecco perchĆ© padre Noriega ĆØ automaticamente decaduto dall'incaricoā. Il secondo caso riguarda don Livio Melina, tra i fondatori di Cl nel Veneto, giĆ preside dellāIstituto e docente di teologia morale fondamentale. Il mancato rinnovo dipende dal fatto che la cattedra ĆØ stata sdoppiata nel duplice insegnamento di Morale del matrimonio e della famiglia e di Etica teologica della vita. Quindi teologia morale sƬ, ma del matrimonio e della famiglia. āCome non si studierĆ piĆ¹ genericamente teologia sacramentaria, ma teologia sacramentaria del matrimonio e della famigliaĀ – precisa Moia -. E con la stessa specializzazione familiare, coerente con il nuovo ordinamento di un istituto pontificio che, a differenza di prima, potrĆ concedere jure proprio,Ā titoli accademici, saranno modellati gli altri insegnamenti teologici, finalizzati cioĆØ a illuminare gli āavvenimenti della storia, attraverso i quali la Chiesa puĆ² essere guidata ad una intelligenza piĆ¹ profonda dellāinesauribile mistero del matrimonio e della famigliaā, come scriveva Giovanni Paolo II inĀ Familiaris consortioā. Nessun licenziamento, poi, per il professor Stanislaw Grygiel, allievo del papa polacco e poi suo amico e consigliere. āNonostante i suoi 85 anni, proprio in virtĆ¹ della memoria storica rappresentata, continuerĆ ad essere responsabile della cattedra intitolata a Karol Wojtyla – precisa Moia-. In realtĆ , dāora in poi il criterio della scelta attraverso concorsi come previsto dagli Statuti permetterĆ di puntare alla piĆ¹ alta qualitĆ dei docentiā.
Stagione sinodale
Con una lettera al quotidiano dei vescovi sono intervenuti nel dibattito i docenti Livio Melina, JosĆ© Noriega, Stanislaw Grygiel, Monika Grygiel, Vittorina Marini, Przemyslaw Kwiatkowski, Jaroslaw Kupczak. āA nessuno dei professori licenziati il Gran Cancelliere, monsignor Vincenzo Paglia, ha potuto addurre come motivazione del provvedimento presunti attacchi a papa Francesco – sostengono -. Gli studenti possono confermare il rispetto e la fedeltĆ dei professori al Magistero della Chiesa e a quello del Pontefice regnante, al quale rinnoviamo filiale rispetto e obbedienza cordiale, come Successore di Pietro. I teologi non sono solo dottori o scribacchini di corte, banderuole che inseguono i capricci del vento, nĆ© tantomenoĀ maĆ®tre Ć penserĀ stipendiati per esprimere opinioni di altri. Stipendio di cui peraltro ora alcuni sono privati con motivazioni che giudichiamo infondate e gravemente lesive della nostra dignitĆ ā. La āsvoltaā contestata a papa Francesco in realtĆ ānon fu la scelta stravagante di un momento o una decisione solitaria, ma il frutto di una lunga stagione sinodale che, tra il 2014 e il 2016, ha coinvolto il popolo di Dio in due consultazioni universali e poi ha visto due Assemblee generali dei vescovi del mondo a cui hanno preso i rappresentanti di tutte le Conferenze episcopaliā, precisa Moia. La Chiesa universale ha partecipato, sostenuto e approvato quella “svolta”Ā maturata sub Petro e cum Petroe che ĆØ sfociata in due Relazioni finali (Sinodo straordinario 2014, Sinodo ordinario 2015) il cui testo per lā87% si ritrova inĀ Amoris laetitia. Anche questo porta a concludere che nellāEsortazione postsinodale del Papa ci sia anche la speranza, la saggezza e lāattesa della Chiesa intera, di quanti, da cattolici, sono in comunione con lui.