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Julian: per i medici era incurabile, poi il “miracolo”

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Un “miracolo”. Così i medici hanno definito la guarigione del piccolo Julian, otto anni, di Blackburn, Lancashire (Gran Bretagna). Malato di leucemia da quando aveva due anni, ha passato sei anni di vita tra trapianti di midollo osseo e chemioterapia. Cure che non hanno prodotto risultati soddisfacenti: anziché guarire, il bambino peggiorava. A un certo punto, nell'autunno scorso, il personale sanitario ha così deciso di interrompere ogni tentativo di curarlo, riferendo ai genitori che Julian non avrebbe festeggiato con loro lo scorso Natale. Ma proprio quando nessuno se lo aspettava più, le sue condizioni di salute sono migliorate e il suo cancro ha iniziato a retrocedere. “Un caso su sette miliardi”, hanno detto i medici.

“Non ci potevamo credere, per mesi ci hanno detto di preparaci al peggio e che Julian sarebbe sicuramente morto prestissimo. E' stato molto difficile”, ha dichiarato Aneta, la mamma del piccolo, in un’intervista al Sun. I cicli di chemioterapia hanno stremato il bambino, senza farlo guarire dalla malattia. “Nulla sembrava funzionare – ha dichiarato la mamma – ormai mi ero rassegnata all'idea che da un giorno all'altro avrei perso il mio bambino. Ho dovuto dirlo anche al fratellino di Julian di quattro anni“.

Proprio quando la scienza si era arresa, Julian ha iniziato a guarire. E lo ha fatto da solo, senza nessuna cura, i trattamenti erano stati sospesi dai dottori che avevano esaurito tutte le opzioni per poter curare il piccolo. Ora – come riferisce TgCom24 – il cancro di Julian è regredito del 50%: la leucemia è passata da linfoblastica acuta a mieloide acuta, una forma curabile. Per i medici è “un miracolo” perché casi come quello di Julian ce n'è uno ogni sette miliardi di individui.

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