La voce degli ultimi

giovedƬ 7 Novembre 2024
19.3 C
CittĆ  del Vaticano

La voce degli ultimi

giovedƬ 7 Novembre 2024

Infanticidi, i silenzi dietro all'orrore

Orribile, inaccettabile, contro natura. Eppure succede sempre piĆ¹ spessoĀ tanto che, a cadenza drammaticamente piĆ¹ ravvicinata, le cronache ne parlano, lo riportano, lo commentano… “Figlicidio”, termine tecnico-giornalistico per indicare forse piĆ¹ atroce che un uomo o una donna possano commettere: fare del male alla propria prole, fino a ucciderla. Accade, sƬ, con frequenza: l'ultimo caso solo ieri, quando la piccola Gloria, di appena 2 anni, ĆØ stata uccisa da suo papĆ  che, subito dopo, ha cercato di togliersi la vita. Solo il caso piĆ¹ recente fra quelli saliti alla ribalta dei media nazionali e che rappresentano solo una parte degli infanticidi che, ogni giorno, si ripetono nel nostro Paese. Anche perchĆ©, in questi drammi, c'ĆØ tanto di sommerso: “Sono tragedie della genitorialitĆ  – ha detto lo psichiatra Vittorio Lingiardi, professore di Psicologia dinamica alla Sapienza, in un'intervista concessa a 'Repubblica' – che hanno alle spalle storie terribili di maltrattamento e trascuratezza, traumi subiti e poi inflitti. A queste aggiungerei dei gravi elementi di contesto che possono concorrere a innescare la violenza: l'assunzione di droghe o di alcol, la miseria economica e spesso culturale, l'esasperazione di un conflitto di coppia”.

L'allarme

In sostanza, dietro al figlicidio si celerebbero dinamiche familiari fra le piĆ¹ disparate, segno di una societĆ  che vive le proprie difficoltĆ  in una sorta di invisibilitĆ , raggiungendo spesso l'attenzione della comunitĆ  quando il tutto ha raggiunto livelli di saturazione. Va da sĆ© che, come precisato ancora dal professor Lingiardi, “essere genitori dovrebbe essere una scelta. E una scelta implica sempre la competenza e la responsabilitĆ . La genitorialitĆ  ĆØ soprattutto una funzione mentale e affettiva legata alla capacitĆ  di fornire cure”. Ecco perchĆ©, in alcune (anzi, in diverse) circostanze si parla di “tragedie annunciate” e si rinnova il difetto che ci spinge a qualcosa diĀ “clinicamente poco serio”, ovveroĀ “a generalizzare a partire dai fatti di cronaca”: situazioni familiari al limite, episodi magari ripetuti di violenze o di difficoltĆ  coniugali che, giunte all'esasperazione, esplodono in violenza. E' successo a Cardito, con vittima un bambino di 8 anni; ĆØ accaduto di nuovo a Sant'Egidio del Monte Albino, non piĆ¹ tardi di ieri, stavolta a una bimba di appena 8 mesi. Stessa tragica sorte per loro, sul cui corpo sono stati riscontrati segni di violenza.Ā Storie che si ripetono e che, il piĆ¹ delle volte, scaturiscono da situazioni familiari di disagio o di forte instabilitĆ , molte volte note ad autoritĆ  e vicinato.

Ecco perchĆ©, a fronte di quattro casi in tutto solo dall'inizio del 2019, iniziano ad apparire i primi punti di domanda e che, in buona sostanza, interrogano un po' tutti. PerchĆ© dietro agli orroriĀ delle violenze si nascondo drammi sopiti, a volte noti altre no, ma che, in qualche modo,Ā hanno in comune la loro escalation verso l'orrore. E, implicitamente, la loro richiesta di aiuto.

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario