Donne musulmane unite contro la poligamia, pratica diffusa in diversi Stati islamici (ma solo per gli uomini), e considerata invece reato nella legislazione della maggioranza degli stati occidentali. E’ quanto emerso a conclusione del primo Congresso nazionale delle predicatrici musulmane di Cirebon, che si è svolto a West Java (Indonesia) dal 25 al 27 aprile scorso.
Il primo Congresso nazionale delle predicatrici musulmane
Il congresso – al quale hanno preso parte più di 700 tra imam, studentesse e personalità accademiche islamiche – mirava a rafforzare il ruolo delle religiose nella diffusione degli insegnamenti islamici, sulle basi del Corano ma anche della Costituzione indonesiana e delle leggi internazionali.
I temi trattati
Ninik Rahayu, una delle organizzatrici, ha raccontato ad Asia News che il tema dell’evento è “ridotto a tre grandi questioni: il matrimonio infantile, la violenza sessuale contro le donne, nonché i danni ambientali”, problemi che contribuiscono in modo pressante alla disuguaglianza sociale. Queste sono le questioni che le partecipanti hanno ritenuto più rilevanti nelle rispettive comunità religiose. Durante la tre giorni, le religiose hanno discusso e rilasciato alcune fatwa (sentenze islamiche) per questioni cruciali che riguardano in maniera diretta milioni di donne indonesiane.
Le donne strumento di pace
Uno degli argomenti trattati è stato il ruolo delle donne nell’educare le comunità agli insegnamenti islamici pacifici. Secondo le relatrici, esso ha dimostrato di avere un certo effetto nel contrasto alla propaganda di gruppi islamici estremisti violenti nelle comunità colpite dal fondamentalismo. Roya Rahmani, ambasciatrice dell’Afghanistan in Indonesia, ha spiegato che le donne musulmane dovrebbero essere riconosciute come buone negoziatrici perché in grado di raggiungere la gente in modo più efficace e tenero rispetto agli uomini.
Unite contro la poligamia
Il congresso ha esposto le posizioni delle musulmane indonesiane anche in merito alla lunga controversia sulla poligamia. Le donne hanno sottolineato che tale pratica non fa parte degli insegnamenti islamici.
Secondo Siti Ruhaini Dzuhayatin, che rappresenta l’Indonesia nell’Organizzazione di Cooperazione Islamica (Oic), l’islam non ha mai introdotto la concezione di avere più mogli. “La poligamia esisteva fin dall’era del jahiliyyah. A quel tempo, gli uomini erano autorizzati ad avere un numero illimitato di mogli”, ha detto Siti, riferendosi a “l’era dell’ignoranza” nella storia del Medio Oriente, prima dell’avvento dell’islam. “Con l’avvento dell’islam, la pratica è stata umanizzata e il numero limitato”, ha aggiunto.
Nur Rofiah, del Jakarta Quranic College, ha affermato: “Dobbiamo imparare che il Corano in sé spinge per la monogamia; afferma che se gli uomini non sono in grado di trattare le donne in modo giusto, allora devono avere solo una moglie. Quindi, il requisito [per prendere una seconda moglie] è rigoroso e questo è perché la pratica può portare alla violenza contro le donne”.