È notizia delle scorse ore che il consigliere regionale umbro Sergio De Vincenzi ha presentato in Consiglio una proposta di legge per l’istituzione dell’“Osservatorio Regionale sul Welfare Aziendale”. Si tratta di una iniziativa portata avanti su istanza e con la collaborazione del Movimento per la Vita umbro, da sempre attento alle tematiche riguardanti l’accoglienza e la tutela della vita in ogni sua fase e alla tutela della dignità della persona e della famiglia.
Al Movimento per la Vita non è sfuggita, grazie ad un’analisi di dati nazionali e regionali condotta da vari anni, la necessità di investire su politiche per la natalità e – più in generale – per ristabilire nuovamente la famiglia come baricentro della società quale essa naturalmente è, sebbene in una realtà sociale sempre più complessa ed in continuo mutamento.
Queste le parole del presidente del MpV Perugia, Vincenzo Silvestrelli: “Solo se la politica riesce a garantire il benessere della famiglia in quanto a conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, politiche di promozione e incentivo alla natalità, semplificazione della burocrazia e sgravio fiscale delle famiglie con più figli, possiamo attenderci un reale sviluppo economico del nostro Paese, che attualmente continua a versare in una crisi occupazionale spaventosa”.
Con il disegno di legge che verrà presentato dal consigliere De Vincenzi per l’istituzione dell’“Osservatorio Regionale sul Welfare Aziendale”, la sezione umbra del Movimento per la Vita auspica che siano monitorati gli orientamenti delle aziende in funzione di una maggiore armonizzazione fra la vita lavorativa e quella familiare dei dipendenti, sostenendo gli organi legislativi regionali per la promozione di buone prassi affinché gli ambienti di lavoro si convertano sempre più in aree “family friendly”.
Il premio alle imprese “family friendly”
Il Movimento per la Vita dell’Umbria già dal 2014 aveva collaborato alla istituzione, con il Comune di Assisi, del premio “Città di Assisi Aziende Family Friendly – Valter Baldaccini”, tributando questo riconoscimento a quelle aziende italiane che hanno messo in pratica alcuni accorgimenti per rendere meno difficile la vita familiare a chi lavora in esse.
L’esigenza è nata valutando “impegni e bisogni” delle famiglie odierne in base ai mutamenti intervenuti nel mercato del lavoro, le diverse aspirazioni di realizzazione personale e professionale di uomini e donne, ma anche valutando le statistiche che vedono in Italia una percentuale altissima di donne che abbandonano il lavoro dopo la maternità, così come la drammatica denatalità della popolazione italiana.
“E’ inoltre da segnalare – afferma ancora Silvestrelli – che le aziende che adottano queste iniziative sono spesso le migliori anche sul piano dell’efficienza e della capacità di stare sul mercato globale, in quanto puntano sulla motivazione del personale e sul coinvolgimento. In Umbria la tradizione delle aziende family friendly vanta la storia di Luisa Spagnoli. Sono però presenti anche oggi realtà importanti sensibili a questi temi”.