Il futuro dell'Iraq oggi appare fosco. Lo testimonia una ricerca, chiamata appunto “Committing to Change – Securing the Future” che Unicef e Un-Habitat hanno presentato oggi in occasione della Conferenza internazionale del Kuwait per la ricostruzione dell’Iraq (fino al 14 febbraio): un quarto dei bambini nel Paese vive in povertà.
“In Iraq un bambino su quattro è povero. Circa 1 milione di bambini hanno bisogno di supporto psicosociale. 2.260 sono detenuti in Iraq, metà dei quali sono sospettati di essere stati utilizzati come bambini soldato. Il 90% dei bambini a Mosul sono ancora traumatizzati per la morte di persone a loro vicine”. Questi alcuni dei dati della ricerca.
“I bambini sono il futuro dell’Iraq”, dichiara Geert Cappelaere, direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. “I bambini sono i più duramente colpiti in tempi di conflitto, il recupero urbano e la ricostruzione in Iraq dovrebbero essere prioritari, con particolare attenzione alle persone vulnerabili e ai bambini”, aggiunge Zena Ali Ahmad, direttore Un-Habitat per la Regione Araba. “Nella città di Mosul oltre 21.400 case sono state danneggiate o distrutte – si legge nella ricerca -. La metà di tutte le scuole irachene avrebbe bisogno di riparazioni e il 35% dei bambini non completa la scuola primaria. Più di 3 milioni di loro sono stati costretti a lasciare la scuola”.
Unicef e Un-Habitat lanciano un appello affinché vengano ripristinate le infrastrutture e i servizi di base per i bambini, compresi l’istruzione, il sostegno psico-sociale, la sanità e l’acqua, i servizi igienico-sanitari e la casa.