Il governo Conte “si è subito distinto per una gestione repressiva del fenomeno migratorio“. E' quanto denuncia Amnesty International nel suo ultimo rapporto intitolato “La situazione dei diritti umani nel mondo. Il 2018 e le prospettive per il 2019” pubblicato in occasione del 70 anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. “Le autorità – spoega il rapporto – hanno ostacolato e continuano a ostacolare lo sbarco in Italia di centinaia di persone salvate in mare, infliggendo loro ulteriori sofferenze e minando il funzionamento complessivo del sistema di ricerca e salvataggio marittimo”.
Nel mondo
Il documento denuncia inoltre che il 2018, in Europa e in Asia centrale, “è stato caratterizzato dall'aumento dell'intolleranza, dell'odio e della discriminazione, in un contesto di progressivo restringimento degli spazi di libertà per la società civile“, con “i richiedenti asilo, rifugiati e migranti respinti o abbandonati nello squallore mentre gli atti di solidarietà sono stati vieppiù criminalizzati”.
“A guidare questa tendenza sono stati, in un modo o nell'altro, Ungheria, Polonia e Russia mentre nel più ampio contesto regionale in Stati come Bielorussia, Azerbaigian e Tagikistan vi sono stati nuovi giri di vite nei confronti della libertà d'espressione”, si legge nel documento. “In Turchia ha proseguito a espandersi un clima di paura”. Tuttavia, conclude AMnesty, “l'ottimismo è rimasto invariato e sono cresciuti attivismo e proteste: un coro di persone ordinarie dotate di una passione straordinaria chiede giustizia e uguaglianza”.