IĀ consumatori e i coltivatori di cannabis, in casa sono in aumento costante da un decennio e stimiamo che siano tra i 50 e i 100mila. Del resto il boom dei negozi, moltiplicati per sette, basta a farlo capire. Ma con le nostre analisi siamo andati oltre e abbiamo delineato il profilo del settore, naturalmente escludendo chi coltiva per vendere e limitandoci all'autoconsumo. E il profilo che emerge ĆØ diverso da quello che si ĆØ soliti immaginare”, spiega alla Stampa il professorĀ Marco Rossi, docente di Economia politica e di Economia della cannabis, caso unico in Italia, alla facoltĆ di Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione della Sapienza di Roma.
Le motivazioniĀ
“PiĆ¹ il consumatore gode di una buona posizione sociale e lavorativaĀ piĆ¹ ĆØ probabile che coltivi la cannabis in casa- spiega sul profilo -. Anche l'etĆ tende ad essere piĆ¹ alta tra chi sceglie il fai da te rispetto a chi compra altrove: tra gli over 35, almeno un consumatore su tre sceglie di far crescere la piantina in casa anzichĆ© acquistare in giro, mentre tra i giovanissimi lo fa solo il 5%”. Per quanto riguarda le motivazioni, “comprare da uno spacciatore espone a pericoli che chi ha un elevato capitale sociale non vuole correre”.Ā
DiffusioneĀ
“I dati sulla diffusione della droga, in particolare la cannabis, sono allarmanti, eppure cāĆØ una dissociazione dalla realtĆ da parte delle istituzioni preoccupante”, denuncia il Centro studi Livatino. “A inizio dicembre, – ricorda il Centro studi – il Dipartimento per le politiche antidroga della presidenza del Consiglio ha diffuso la sua annuale relazione al Parlamento, utilizzando i dati relativi al 2018, da cui emerge che un terzo degli studenti italiani, pari a 870.000 ragazzi circa, ha fatto uso di almeno una sostanza drogante durante la propria vita; un quarto, pari a 660.000 studenti, ne ha fatto uso nel solo 2018; gli stupefacenti piĆ¹ diffusi sono i derivanti della cannabis, che sono il 96% delle sostanze sequestrate; la quantitĆ di piante di cannabis sequestrata ĆØ cresciuta in un anno del 93,9%; aumentano i ricoveri ospedalieri droga-correlati (+14%), le infrazioni alla guida per uso di droga al volante (+12%), i decessi derivanti dallāassunzione di stupefacenti (+12.8%)”. Ebbene, sottolineaĀ il Centro studi Livatino: “la relazione, pur diretta al Parlamento, non ĆØ stata discussa nellāaula della Camera o del Senato nĆ© in alcuna commissione. Pur se il dipartimento che lāha redatta rientra nella competenza politica del presidente del Consiglio, nĆ© il premier nĆ© il governo hanno detto una parola su di essa. Ci sono state le risposte istituzionali, ma sono andate nella direzione opposta allāallarme che viene dai dati, dallāemendamento che ha tentato di inserire nella manovra la vendita di hashish e marijuana nei cannabis shop alla sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione del 19 dicembre, di cui ĆØ stato reso noto il principio di diritto. Preoccupa una tale dissociazione dalla realtĆ . Essa suona ipocrita“. La recente sentenza della Corte di cassazione sulla cannabis “non ĆØ una legge nĆØ una proposta di legge, quindi la politica ha tutto il diritto e la responsabilitĆ di occuparsi di questo tema”, ha replicato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “C'era stato nella manovra -ha ricordato il premier- un emendamento che ĆØ stato un po' frainteso, perchĆØ ĆØ stato letto come liberalizzazione delle droghe leggere, non era questo il tema. Stiamo parlando di qualche migliaio di imprese, di oltre diecimila agricoltori che sono coinvolti da questo settore di attivitĆ , stiamo parlando di dosi di thc che sono molto contenute, quindi non stiamo parlando di sostanze stupefacenti”.Ā E' “un tema che possiamo tornare ad affrontare, probabilmente quell'emendamento, al di lĆ del merito, non ĆØ stato approfondito a sufficienza, ha provocato qualche reazione di sorpresa anche all'interno delle forze di maggioranza: torneremo a riflettere, auspico che ci sia un tavolo di riflessione molto sereno dove valuteremo tutti i pro e i contro, gli impatti non solo economici ma anche culturali e tutti insieme troveremo una soluzione“. Ā Ā
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Negli Stati UnitiĀ
L'Illinois ĆØ diventato l'undicesimo stato americano dove la vendita della marijuana a scopi ricreativi ĆØ diventata legale. Lunghe code si sono formate prima dell'alba davanti ai 43 negozi dove ĆØ autorizzata la vendita, che oggi potevano aprire dalle sei del mattino, riferisce il sito The Hill. I residenti dell'Illinois maggiori di 21 anni potranno ora possedere fino a 30 grammi di marijuana e 5 di cannabis. Per i non residenti i quantitativi vengono dimezzati. Ieri il governatore di questo stato, J.B. Pritzker, ha concesso la grazia ad oltre 11 mila persone condannate per possesso di piccoli quantitativi di marijuana. Il consumo di marijuana a scopi ricreativi ĆØ giĆ legale in Alaska, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Michigan, Nevada, Oregon, stato di Washington e Vermont. PiĆ¹ di 30 altri stati autorizzano l'uso a fini medici.Ā