I giovani imprenditori sfidano la crisi

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Vincenzo Falcone, nasce a Cava dei Tirreni il 19 Settembre del 1987. Proprio in questa città decide di fondare il suo “regno”, un regno fatto di cibo godurioso ed estasiante da essere definito semplicemente Delicious! Infatti proprio così ha denominato i suoi ristoranti, improntati sul concetto di Food Porn di alta qualità.

L’amore per la ristorazione che viene da lontano

Nel 2007, infatti, trascorre un periodo della sua vita, lavorando come capo animatore nei villaggi. É proprio lì che conosce una persona che gli rivoluziona la vita. Si tratta della titolare di una catena di ristoranti americani, che dopo averlo conosciuto gli propone un lavoro a San Diego.

L’influenza americana

Vincenzo parte per l’America, alla ricerca non tanto di un lavoro, ma di un’esperienza, cercando di soddisfare la sua instancabile voglia di viaggiare e di mangiare il cibo tipico degli States, come hamburger di ogni genere, e confessa inoltre di essere stato il più grande amante del fast-food più famoso al mondo: McDonald. Da quella esperienza, Vincenzo verrà catapultato nel mondo della ristorazione e maturerà il suo nuovo modo di concepirla.

Insomma, tutto è perfetto

Vincenzo torna a Cava e apre il suo primo ristorante. Siamo solo nel 2014, infondo sono passati 6 anni, ma Vincenzo è rimasto quel grande sognatore di sempre che ama il suo lavoro al punto da voler continuare ad allargare i suoi orizzonti. É il 15 maro scorso quando doveva aprire il suo primo ristorante a Napoli. Insomma la data non è stata delle più fortunate, era appena cominciato il lockdown e tutto è slittato al 5 maggio. “Abbiamo azzardato, ma c’abbiamo provato – racconta ad Interris.it Vincenzo -. Aprire nel primo giorno di fine lockdown è stata una grande scommessa, ma l’abbiamo vinta per fortuna. All’inizio è stato un lavoro fatto principalmente di asporto e delivery poi dopo un mese siamo riusciti ad aprire anche la sala interna. Oggi Golcius burger&wine è una bella realtà a Napoli”.

L’importanza della terra di origine

“Ho cominciato dalla mia terra, per fortuna ed è andata bene. Gli odori, i profumi e i colori della tua terra ti ricordano casa e ti danno modo di diventare anche più creativo. Sicuramente lavorare all’estero mi ha aiutato tanto però i prodotti che abbiamo qui in Italia, in particolare in Campania sicuramente ci danno la possibilità di creare dei sapori diversi. Ad ogni modo all’inizio non è stato facile, le spese da sostenere erano tante e la formula del delivery ci ha aiutati perché ci ha permesso almeno di cominciare a coprire le spese dell’affitto”.

Il sapore della terra d’origine nei panini

“Mi sono sempre battuto per portare in alto il made in Italy, in particolare i prodotti della mia Campania. Noi, infatti, abbiamo tutti fornitori Campani. In particolare in questo periodo bisogna farsi forza l’un con l’altro sostenendosi a vicenda e promuovendo le bontà dei propri territori. Per questo da Roma 3/4 volte alla settimana parte il furgone refrigerato che porta a Roma i prodotti direttamente dalla nostra regione di appartenenza, sia per i latticini che per la carte. Il pane invece è di nostra produzione e lo facciamo direttamente a Cava. Anche bacon e pulled pork che sono i prodotti più richiesti del nostro menu sono fatti ad Ariano Irpino e questo per noi è solo motivo di sprono e orgoglio”.

Amici e soci

“Quando ho capito che avevo intrapreso la strada giusta ho deciso di cominciare ad allargare i miei orizzonti. Ho voluto espandere il mio prodotto anche in altre città ed è qui si inserisce il amico e socio Gian Andrea Squadrilli già molto conosciuto per il suo impegno nel mondo della comunicazione legato al cibo. Con lui è nato il desiderio di aprire un locale anche a Roma. I dati dei social mostrano un ottimo riscontro sulla capitale. Loro ci aiutano a decifrare le richieste legate ai vari territori. Nasce così il primo Golocius Buerger&Wine della capitale. Ed è proprio nei giorni in cui vogliamo aprire il locale che esce il nuovo DPCM”.

Nuovamente fermi o quasi

“Ci risiamo, penso – continua Vincenzo -. Molti miei amici ormai ci scherzano su dicendo che ogni volta che voglio aprire un locale scatta un nuovo lockdown o un Dpcm particolare che chiude le attività. Per fortuna in questo caso la nostra attività è stata solo ridotta perché come la scorsa volta anche ora abbiamo deciso di lavorare principalmente in delivery o da asporto” .

Cosa ti ha spinto ad andare oltre? Non hai avuto paura?

“Siamo imprenditori la paura c’è sempre. La nostra vita fondamentalmente è sempre sul filo di un rasoio, può andare bene e può andare male. Però c’è sempre il desiderio, la voglio di andare oltre. In fondo la vita deve andare avanti e non si può vivere nel terrore. Sicuramente questa situazione non aiuta. Le regole nei locali vengono rispettate e tanti troppi imprenditori stanno perdendo forza però bisogna essere speranzosi e abbastanza forti da riuscire a reinventarsi. Noi ci stiamo provando e speriamo che tutto vada per il meglio”.

Rossella Avella: