Anche in Veneto il problema della perdita di diritti fondamentali, e fra questi la casa, si fa più cogente e diventa un vero allarme sociale nei mesi in cui le temperature si fanno estreme”. Così l’assessore regionale al sociale Manuela Lanzarin presentando un nuovo progetto di edilizia chiamato “DOM. Veneto”.
“Il territorio – spiega la Lanzarin – risponde a questa esigenza in modo articolato e diffuso con la presenza di dormitori, mense dei poveri, centri di ascolto. Però, fino ad oggi, non esisteva una politica unitaria, e senza questa si rischia di far perdere efficienza al sistema di aiuti”. Il progetto ha lo scopo di “mettere a sistema un metodo di presa in carico multidisciplinare e multidimensionale delle persone e delle famiglie a rischio di marginalità e senza fissa dimora“.
Una casa a chi non ce l'ha
L'obiettivo è dare un tetto a chi non ce l'ha. “La casa – aggiunge l’assessore Lanzarin – non può rappresentare un punto incerto di arrivo per le persone senza dimora. L’accesso a una abitazione stabile e un adeguato intervento dei servizi sociali possono produrre impatti oggettivi sul benessere della persona e sul percorso di reinserimento nella società, con ricadute positive anche in termini di una maggiore efficienza nella spesa sociale e sanitaria. Va tenuto presente che quasi i due terzi delle persone senza dimora prima vivevano nella propria casa e fra questi prevalgono gli uomini (86,9%). Con riferimento all’età, la maggioranza ha meno di 45 anni (57,9%), molti di questi hanno lasciato l’abitazione per ragioni economiche, per la perdita di lavoro, per separazione dal partner“.
Formare gli operatori
Previsto, prima dell'attuazione del progetto, un corso di formazione per gli operatori impegnati nei servizi di accompagnamento in favore delle situazioni di grave emarginazione. Altri incontri in questo senso si terranno il 18 gennaio, il 15 febbraio ed il 15 marzo.